Claudio Borghi: qualche considerazione sullo spread

Qualche considerazione sullo spread:

1) Se vi strappate i capelli perché pensate che lo stato stia buttando via i soldi, che spenderà troppo per interessi ecc. ecc. C’è una cosa che potreste fare: COMPRARE TITOLI DI STATO, così lo stato questi interessoni li pagherà a voi.

2) Lo spread misura una DIFFERENZA DI RENDIMENTO fra i BTP italiani a 10 anni e i Bund. Non è una misura di quanto spendiamo più noi ma soprattutto di quanto risparmiano i tedeschi con il giochino di aver reso rischiosi i titoli di stato altrui.

3) 300 punti di spread significa una differenza di rendimento di 3% all’anno PER DIECI ANNI. Quindi se anche avvenisse la temuta uscita da € parità di tassi il valore implica una svalutazione del 30% su € perché germania NON pagherà in marchi.

4) Dato che l’euro non sopravviverebbe all’uscita dell’Italia i valori dello spread segli altri paesi sono RIDICOLI, o è sbagliato lo spread Italia a 300 o è sbagliato lo spread Francia a 35 dato che vs euro franco svaluterebbe più della lira.

5) Un titolo di stato dovrebbe essere un investimento A RISCHIO ZERO non un investimento speculativo, motivo per cui non ne ho mai comprati dalla questione greca. Tuttavia con questo rendimento dopo anni sto valutando di tornare ad acquistarne.

6) A chi (fintamente) si preoccupa per lo spread e i risparmi (e spesso è lo stesso che i risparmiatori li ha azzerati per decreto) ricordo che i risparmiatori italiani hanno solo 100 miliardi di titoli di stato che spesso tengono a scadenza quindi nessuno perde nulla, mentre hanno 5000 miliardi di case cui l’imu Monti ha fatto perdere il 20% del valore. Se la scelta è fra lo spread e politiche che ai cittadini fanno perdere ancora di più (e che in ogni caso non hanno evitato che lo spread tornasse a 500 anche con Monti) direi che in quest’Europa c’è un problemino.

7) L’unica cosa che azzera lo spread è la GARANZIA DELLA BANCA CENTRALE, che non significa che chiunque possa fare il debito che vuole, ma semplicemente evitare che un paese rischi di finire senza soldi per una ben orchestrata speculazione. Ricordo che la Spagna con basso debito finì fuori mercato nel 2012 perché non c’era garanzia BCE mentre la stessa spagna non ebbe alcun problema di debito pur con un forte rischio di GUERRA CIVILE durante la crisi della Catalogna perché la BCE garantiva con gli acquisti del quantitative easing.

Quindi o verrà rimessa la garanzia della BCE o non ci saranno politiche che tengano, ma lo spread è già alto così… poi, come sempre, mai porre limiti alla stupidità umana. Noi di sicuro non tradiremo il nostro mandato elettorale per lo spread.

Claudio Borghi