Le proteste contro i migranti che hanno scosso la città di Chemnitz nelle ultime ore «sono basate sulle fake news». Michael Kretschmer, premier della Sassonia e compagno di partito della Merkel, prova a giocare una carta cara anche alla sinistra italiana. Eppure i fatti parlano chiaro e non possono essere negati. Sabato sera, Daniel Hillig, un carpentiere 35enne di origine cubana, è stato ucciso con 25 coltellate da un siriano e da un afghano. L’aggressione, secondo le prime versioni fornite dagli amici del giovane, era stata provocata da un presunto tentativo di stupro da parte dei migranti ai danni della fidanzata di Daniel. A protestare sono stati ragazzi che certo non possono essere considerati razzisti o xenofobi, visto che molti di loro (come Daniel) sono figli di immigrati. In realtà, è in atto anche in Germania una guerra di “poveri” contro “disperati”. Da una parte i poveri del posto, dall’altra i disperati provenienti dall’Africa.
L’estate di Chemnitz: tre stupri e un omicidio
Oggi il politico della Cdu dà la colpa alle fake news, sostenendo che Daniel non è stata ucciso mentre tentava di difendere la sua donna, ma durante una banale rissa. Quello che il premier della Sassonia non può smentire è il clima infame che si è creato da tempo in molte città della Germania. Le molestie sessuali ai danni delle giovani donne tedesche sono in allarmente aumento e a consumarle sono il più delle volte richiedenti asilo. Proprio la città di Chemnitz è stata teatro il 31 maggio scorso di uno stupro orrendo da parte di un rifugiato siriano ai danni di una 15enne del posto. La brutalità della violenza (come riporta il quotidiano Bild) è stata comprovata dalla necessità di sottoporre la ragazzina a un intervento chirurgico. Un altro caso drammatico che ha sconvolto la gente di Chemnitz si è verificato il 26 luglio scorso. E neanche questa è una fake news, come si può evincere da questo articolo di Bild. I fatti? In una piscina comunale due dodicenni sono state abusate da due richiedenti asilo. Un caso analogo si era registrato in città, il 29 giugno.
Su Chemnitz il partito della Merkel grida alle fake news
Citiamo tre casi di violenze sessuali nel giro di sessanta giorni, con l’omicidio come ultimo atto, in una città di appena 240mila abitanti. Tanto per avere un parametro italiano, è come se una escalation simile avvenisse a Messina, a Verona o a Padova. Ma alla Merkel e ai suoi conviene dire che la protesta nasce dai neonazisti e che è tutta colpa delle fake news. La domanda è un’altra: quali sono le vere fake news?