di La Stampa
Fuoco, fulmini e fango: non c’è tregua per Atene e l’Attica, dove si continuano a contare i morti uccisi dagli incendi, si cercano i dispersi casa per casa, e dove il sole cocente è stato oscurato da nubi scure cariche di pioggia che ha inondato alcuni quartieri della capitale. Auto distrutte, tombini esplosi, ora è anche emergenza temporali.
Ad Atene diversi quartieri sono stati allagati, e in quello di Kifisia decine di auto sono accatastate una sopra l’altra, come fosse passato uno tsunami. Ovunque ancora i vigili del fuoco, nuovi eroi greci, che hanno soccorso decine e decine di automobilisti intrappolati. Si guardano le montagne, si prega che i fulmini non scatenino un’altra Apocalisse.
Piogge sono cadute anche nella regione di Mati, la piccola località balneare sulla costa est dell’Attica colpita lunedì dall’incendio. Il bilancio ufficiale delle vittime è salito a 85, con il ritrovamento di altri cadaveri e il decesso di uno dei tanti feriti ricoverati negli ospedali. L’Armageddon di fuoco greca ha distrutto oltre 1.200 case, ora inabitabili, e spezzato le vite di intere famiglie. Tra queste c’è quella di Yiannis Philipopoulos, il papà delle due gemelle di 9 anni, Sophia e Vassiliki, scomparse lunedì nella zona di Rafina. “Purtroppo deve aspettarsi il peggio”, hanno annunciato tragicamente le autorità. Ora la famiglia di Sophia e Vassiliki “è in attesa dei risultati del Dna” sui cadaveri rinvenuti finora.