Il problema maggiore che ha questo governo è l’ostruzionismo costante e mirato delle diverse amministrazioni.
di Gabriele Felice
La soluzione c’è e si chiama spoils system.
“Il meccanismo dello spoils system proviene dagli Stati Uniti” e consiste nell’affidamento di cariche pubbliche a persone indicate dai partiti o dalle coalizioni usciti vittoriosi alle elezioni.
È un meccanismo presente anche in Italia ma “zoppo” perché come espresso dalla Corte di cassazione con la sentenza 2510 del 31 gennaio 2017è legittimo solo in relazione agli incarichi dirigenziali apicali che non attengano a una semplice attività di gestione.
La sentenza bolla come incostituzionali (però i governi di sinistra ne hanno usufruito eccome e ad un anno da nuove elezioni si scopre l’incostituzionalità – ma queste sono illazioni ovviamente) norme che dispongono la cessazione anticipata degli incarichi «dovuta a cause estranee alle vicende del rapporto d’ufficio, sottratta a qualsiasi valutazione dei risultati conseguiti, qualora tali meccanismi siano riferiti a titolari di incarichi dirigenziali che comportino l’esercizio di funzioni amministrative attuative degli indirizzi politici».
La decadenza automatica degli incarichi può valere solo per i vertici apicali perché, secondo la Consulta, occorre rispettare la necessità «per l’organo di vertice di assicurare, intuitu personae, una migliore fluidità e correttezza di rapporti con diretti collaboratori quali sono i dirigenti apicali e ovviamente il personale di staff, funzionali allo stesso miglior andamento dell’attività amministrativa». Sostanzialmente vengono garantiti i generali ma a partire dai colonnelli in giù rimane la vecchia nomenclatura, ovvero si garantiscono i generali ma non gli eserciti.
Bene ha detto il vice premier Luigi Di Maio: “Cambierò i vertici dei miei ministeri. È giusto che ci sia lo spoil system perché dopo 5anni si creano delle incrostazioni. Magari qualcuno in qualche casella del ministero resterà ma il cambiamento parte anche dalla macchina burocratica” ma temo che il cambiamento dovrebbe essere ben più radicale per poter correre come il Paese richiede.
C’è il rischio effettivamente che la richiesta di cambiamento che emerge prepotentemente dall’elettorato nelle società contemporanee e italiana in particolare, obbligando le Istituzioni a fare uno sforzo di continuità, porti continuamente il Paese all’anno zero ma questo non dipende dal cambiamento ma dal fatto che la sinistra italiana è una sinistra anomala, ben diversa dalle altre europee, che non persegue gli interessi nazionali né difende gli interessi del popolo italiano, tant’è che altrove questo rischio non c’è! Ed è altresì evidente che fintanto ci sarà questo vulnus il centro destra non potrà che smantellare ciò che ha fatto questa “sinistra” e viceversa.
Non è forse un caso che, prevedendo il terremoto politico, la Corte di Cassazione con la sentenza di cui sopra si sia mossa in senso restrittivo e che “addetti ai lavori” come il dott. Mario Morcellini, Commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e Consigliere alla Comunicazione di Sapienza, senta oggi la necessità di riconsiderare criticamente l’esperienza dello spoils system ed altri come l’esimio professor Sabino Cassese, da tempo sceso di fatto in campo.
Una pratica che è andata via via ridimensionata negli USA ma che io credo, per i motivi di cui sopra, debba essere applicata nella forma draconiana originaria e fintanto che non avremo una sinistra, che io intravedo nel M5S, normale europea capace di guardare alla nazione e alla difesa dei suoi interessi come qualcosa di normale, scontato, ovvio.
Spero che il governo non caschi nelle loro provocazioni e che anzi si adoperi per apportare quelle modifiche legislative necessarie ad allargare questo meccanismo nella misura in cui gli è consono per operare al meglio! Ne hanno i numeri in Parlamento, il gradimento nel Paese e l’appoggio, in una sola parola: la forza. Lo facciano!