TUNISI, 12 LUG – Tunisia e Cina da oggi sono più vicine. I ministri degli Esteri dei due Paesi hanno firmato a Pechino un memorandum d’intesa per l’adesione della Tunisia al progetto “Belt and Road”, il cui obiettivo è quello di collegare la Cina al Medio Oriente, all’Africa e all’Europa, via terra, via mare e via aerea per promuovere una vasta circolazione di prodotti realizzati nel paese asiatico e stimolare gli investimenti cinesi all’estero. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri tunisino in un comunicato precisando che i due ministri, il tunisino, Khemaies Jhinaoui, e il suo omologo cinese, Yang Yi hanno elogiato
“una nuova conquista nelle relazioni sino-tunisine, che mira ad aprire ampie prospettive di cooperazione economica nel commercio, nel turismo e negli investimenti tra i due paesi e rafforzerà la dinamica positiva nelle relazioni bilaterali”.
L’adesione della Tunisia al progetto aumenterà il contributo della Cina alla realizzazione di progetti di sviluppo in Tunisia, in particolare nei grandi progetti infrastrutturali del piano di sviluppo 2016-2020, e contribuirà alla creazione di equilibrio regionale e l’inclusione delle aree interne nelle dinamiche di sviluppo, ha detto il capo della diplomazia tunisina.
Da parte sua, Yang Yi ha affermato che la determinazione della Cina a continuare a rafforzare la cooperazione e il partenariato con la Tunisia in materia di investimenti, la cooperazione tecnica, lo sviluppo delle infrastrutture, del turismo e della tecnologia. La nuova Via della Seta è un ambizioso progetto attraverso cui Pechino mira a creare solidi rapporti industriali con i vari paesi che saranno coinvolti.
Lanciata dal presidente cinese Xi Jinping nel 2013, l’iniziativa Belt and Road (Obor), poi ribattezzata Belt and Road Initiative, mira a creare una rete di infrastrutture di trasporto, di comunicazione e di scambio che attualmente coinvolge 64 paesi oltre alla Cina (circa 4,5 miliardi di persone), su un’area che si estende fra Asia, Europa e Africa. L’obiettivo di Pechino è completare il tracciato principale entro il 2049. A sostegno del progetto tre istituzioni finanziarie, coordinate dalla Asian Infrastructure Investment Bank (Aiib), una banca multilaterale a cui hanno aderito finora quasi 100 paesi. I progetti ammessi al finanziamento nell’ambito del progetto aprono enormi opportunità di business nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni, dell’energia e in settori collegati. (ANSAmed)