In questi giorni in cui, con la complicità del caso Aquarius, è tornato ad infiammarsi il dibattito sulle Ong, torna a farsi sentire Carmelo Zuccaro, il procuratore di Catania che in passato ha indagato proprio sulle Organizzazioni non governative, svelandone alcuni aspetti a lungo taciuti. E, intervistato da Il Messaggero, torna all’attacco, di fatto spiegando perché la linea adottata da Matteo Salvini sia quella giusta:
“Le persone che hanno già realizzato enormi guadagni dal traffico di migranti, attraverso una rete di collusione, riescono a corrompere chi deve vigilare sulle raffinerie libiche e fanno uscire petrolio di contrabbando”, afferma.
E le Ong sarebbero in un qualche modo complici, anche inconsapevolmente, di questo sistema: “Il loro sistema di soccorso – riprende Zuccaro – risponde a una logica sbagliata: costringe le persone a consegnarsi nelle mani dei criminali”.
Secondo Zuccaro, insomma, l’attività si sta estendendo dal traffico di esseri umani ad altri affari illegali: “Estendono le loro attività illecite. Hanno sempre più denaro con cui corrompono, reclutano sempre più persone, sono in grado di dotarsi di armi sempre più micidiali. E riescono a infiltrare nel governo funzionari”.
Quando gli chiedono cosa ci sia di sbagliato nel sistema di soccorso attuale, il procuratore risponde:
“Sia che venga effettuato tramite navi di Ong o altro, è un anello di un sistema che è sbagliato nella sua struttura, perché è impossibile pensare che si debba affidare i legittimo diritto di persone che hanno diritto alla protezione internazionale a venire in Europa per l’esame della loro situazione, a un traffico che appartiene a soggetti criminali”.
E ancora: “Bisognerebbe eliminare il traffico di migranti verso la Libia e per questo dico che il sistema dei soccorsi in mare, delle Ong, risponde a una logica sbagliata. Costringe le persone a consegnarsi nelle mani di criminali – ribadisce -. Questo è profondamente sbagliato, non risponde al senso di umanità, né di solidarietà. Le Ong – insiste Zuccaro – fanno parte di un sistema profondamente sbagliato, che affida la porta d’accesso all’Europa a trafficanti che sono criminali senza scrupolo. Non parlo di inchieste in corso, ma di un fenomeno generale”, conlcude.