L’ultima di Erdogan: se espelli predicatori dell’odio che ricevono finanziamenti illeciti, sei razzista.
ROMA, 8 GIU – La chiusura delle moschee in Austria e l’espulsione degli imam “è il frutto dell’ondata anti-islamica, razzista, discriminatoria e populista” nel Paese. Così Ibrahim Kalin, portavoce di Recep Tayyp Erdogan, ha vaneggiato su Twitter per la decisione del governo di Vienna, accusandolo di voler “trarre vantaggi politici colpendo le comunità musulmane”.
I capi religiosi dell’associazione Atib, Unione turco-islamica per le collaborazione culturale e sociale in Austria, sono accusati di finanziamenti illeciti dall’estero e quindi della violazione della legge austriaca sull’Islam. Inoltre un’altra quarantina di imam rischia di perdere i loro permessi di soggiorno.
La chiusura riguarda quattro moschee a Vienna, due in Alta Austria e una in Carinzia. La chiusura avviene con decreto dell’ufficio della cancelleria competente per le questioni religiose e non è appellabile. Come ha ribadito il cancelliere Kurz (Oevp) “in Austria non c’è spazio per società parallele e radicalizzazioni”. Il vice cancelliere della Fpoe Heinz-Christian Strache ha aggiunto che “non tolleriamo predicatori dell’odio che agiscono in nome della religione”.