di Luca Telese
Oggi l’eroe, il martire del giorno si chiama Christian Ciacci, ed è un gelataio piemontese. Pochi giorni fa il signor Christian, proprietario di un locale di Vanchiglietta, ha servito ad un cliente – come gli accade ogni giorno con centinaia di persone – due coppette da due euro. Totale dello scontrino: 4 euro.
Mentre stava consegnando i suoi gelati il signor Ciacci si è fatto prendere da uno slancio di generosità, e ha pensato di poter regalare ai suoi clienti, come si fa spesso, una cucicchiata di panna. Un accessorio dolciario che nel suo negozio abitualmente viene venduto con un supplemento di 50 centesimi, come da tariffario esposto.
Il particolare ha la sua importanza, visto che quattro finanzieri che stavano effettuando un controllo all’uscita del negozio (ce lo ha raccontato Nadia Muratore su Il Giornale) hanno considerato illecito quell’omaggio, e gli hanno comminato una multa da 500 euro.
Il fatto mi pare uno sproposito, da qualsiasi punto di vista. Il macellaio dà “la giunta” quando impacchetta la carne, il salumiere regala una fettina, quando al banco deve invogliare un acquisto, il venditore di formaggio porge uno spicchio della forma che sta tagliando “senta che buono signora”, il medico regala dieci minuti di visita quando si tratta solo di una banale controllo o di una semplice prescrizione.
E la panna nel gelato – per giunta – da Roma in giù non si paga, è un benefit a comando, il frutto di una donazione liberale che si può accettare o meno, a discrezione del cliente. Il signor Ciacci è un martire perché nel paese dei pagamenti senza fattura, dei bonifici tarocchi effettuati e subito revocati, dei salari reali dimezzati (metà in chiaro metà in nero), mi pare sinceramente folle che possa scardare una sanzione così esosa per un peccato così veniale.
Ma il signor Ciacci è anche un eroe, perché in un tempo in cui io vorrei che si facesse caccia grossa agli evasori veri, i nullatenenti con Ferrari nel garage e il figlio con l’esenzione all’asilo, il suo sacrifico ci illumina. Ci spiega che senza intelligenza non può esserci equità, senza misura non ci può essere giustizia.
Per questo articolo dovevo scrivere 2500 battute, ne ho scritte 2610: mi autodenuncio alla Finanza, per solidarietà con il signor Ciacci. Se arriva una multa la spedisco subito al nuovo super ministro dell’Economia, sperando che quando arriverà la lettera ce ne sia uno, e sperando che sia un persona di intelligenza tale da capire che questa non è una barzelletta, ma un caso gravissimo. L’unico elemento illegale e gratuito, in questa storia, è l’ottusità burocratica che ci racconta.