Immigrati: governo punta su integrazione. Riccardi: passaggio necessario

Ministro Riccardi

20 marzo – L’integrazione dei cittadini stranieri nel nostro paese rappresenta ”un passaggio delicato della nostra societa”’, un passaggio, quello verso l’Italia del futuro che ”occorre affrontare insieme” con il contributo di tutte le espressioni della societa’, a cominciare dalle religioni. Questo il senso della prima Conferenza nazionale permanente ”Religioni, cultura e integrazione” che ha visto nel pomeriggio riunirsia Roma numerosi leader di comunita’ religiose presenti nel nostro paese ed aperto dai ministri dell’Interno, Anna Maria Cancellieri e della Cooperazione e dell’integrazione Andrea Riccardi.

Un seminario di lavoro che avra’ un obiettivo concreto: studiare ”un modello di integrazione e di convivenza” nei suoi diversi aspetti: dell’istruzione, della cultura, della sanita‘ e che faccia maturare quel ”modello italiano” ormai alle viste, secondo il ministro Riccardi.

E su questa strada, ”dove non si perdano i costumi e le tradizioni religiose della propria terra, ma si viva insieme in una casa comune che si chiama Italia”, ”le comunita’ religiose e i loro responsabili – ha spiegato sempre Riccardi – possono essere mediatori per l’integrazione virtuosa: che non significhi azzeramento del proprio patromonio religioso e culturale, ma che sia apertura alla lingua, alla cultura e all’identita’ italiana”.

Ma Riccardi, nel corso dell’apertura dei lavori ha voluto anche rivendicare il ruolo ”politico” del suo dicastero.

”L’integrazione – ha infatti detto – e’ nel nostro programma, perche’ crediamo che l’Italia puo’ farcela ad affrontare la crisi finanziaria e quella economica. Possono farcela insieme italiani e immigrati in Italia. Lavorare per l’integrazione oggi e’ un gesto di fiducia nel futuro dell’Italia. Il fatto che il governo intenda lavorare per l’integrazione esprime la volonta’ di considerare gli immigrati partner necessari del nostro futuro nazionale”.

Da parte sua il ministro dell’Interno ha ammesso che quello dell’immigrazione e’ ormai ”un flusso costante e inarrestabile” che deve portare le comunita’ nazionali e internazionali a necessari ”adeguamenti” e a ”nuove sfide sociali, economiche, culturali, giuridiche e anche religiose”. Da qui l’invito anche da parte del responsabile del Viminale a ”trovare forme di convivenza in cui – ha detto la Cancellieri – tradizioni culturali e religiose diverse abbiano ciascuna propria dignita’ di espressione”. asca