di Euronews
Lo scorso ottobre era stata condannata a sei mesi di carcere per “negazionismo” e oggi avrebbe dovuto cominciare a scontare la sua condanna. Ursula Haverbeck non si è però presentata al carcere di Bielefeld, nella Renania Settentrionale-Vestfalia. La polizia si è così messa sulle sue tracce e l’ha trovata verso le 13.30 a Vlotho. Per la donna sono scattate le manette.
Vedova di Werner Georg Haverbeck, ex funzionario nazista e attivista di estrema destra morto nel 1999, è stata condannata più volte per le sue dichiarazioni sull’Olocausto, ma finora non aveva mai passato un giorno in carcere a causa dell’età avanzata. Nel gennaio del 2016 aveva dichiarato durante un evento pubblico a Berlino che le camere a gas nel campo di concentramento di Auschwitz “non sono mai esistite”, mentre nel 2015 aveva detto che “l’Olocausto è la più grande bugia della storia”.
Sul suo sito la Haverbeck si definisce una “rappresentante del revisionismo storico” e “un’intrepida combattente per la verità”. Assieme al marito aveva fondato un centro di addestramento di estrema destra, chiuso nel 2008 per propaganda nazista. In Germania negare l’Olocausto è un crimine e la pena prevista per questo reato arriva fino a 5 anni di reclusione.
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