Boldrini, comizio antifascista in chiesa con don Biancalani

Una volta chiuse quasi tutte le sezioni dei partiti comunisti in Italia, a personaggi come Laura Boldrini non resta altro da fare se non usare gli altari delle chiese per i propri comizi. E l’ospitalità per l’ex presidente della Camera non manca, soprattutto quando bussa alla porta del mitologico don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro nel Pistoiese.

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Una decina di giorni fa la Boldrini ha partecipato a un incontro politico nella chiesa del prete diventato famoso per le sue gite in piscina con i profughi che accudisce. Un gesto che ha irritato e non poco il vescovo locale, Fausto Tardelli, che da tempo chiede, senza riuscirci, a don Massimo di tenere la politica fuori dalle mura della chiesa.

don Massimo ha invece aperto le porte alla Boldrini accogliendola come un nuovo Messia. E lei ovviamente non si è fatta scappare l’occasione:

“Sono qui per dimostrare solidarietà a don Massimo e al messaggio che coraggiosamente porta avanti. Un messaggio – ha detto l’ex presidenta – di condivisione e di pace che è diventato oggetto di aggressione da parte di alcuni gruppi di ispirazione fascista come CasaPound e Forza Nuova, che pensano di intimidirlo con le loro manifestazioni assolutamente inconcludenti”.

Esaltato alla grande, don Biancalani ha abbracciato in toto la causa del boldrinismo: “Abbiamo bisogno di politici come te, che affrontino questo tema epocale con serietà e determinazione”.

A bacchettarla ci ha pensato il vescovo di Pistoia che, qualche giorno dopo il cominzio nella chiesa di don Biancalani, ha detto: “Monsignor vescovo esprime tutto il suo disappunto per l’accaduto e richiama i parroci alle loro responsabilità affinché cose del genere non abbiano a ripetersi né a Vicofaro, né in altre parrocchie della diocesi”.

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