Il 1°maggio è la festa di tutti i lavoratori, compresi quelli in divisa. E oggi, tutti, si riempiranno la bocca, comprese le alte cariche dello Stato, di “sicurezza sul posto di lavoro”, perché questo è uno dei grossi problemi». A dichiararlo è l’Onorevole Gianni Tonelli, Segretario Generale Aggiunto del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap).
«Con riferimento alle normative 626/94 e 81/08 che sono le due leggi fondamentali – continua l’On. Tonelli – faccio presente che con una generale ipocrisia istituzionale, ancora non sono stati recepiti i decreti attuativi, per cui tutti gli uomini in divisa sono fermi, dal punto di vista normativo sulla sicurezza sui posti di lavoro, al 1993. Ogni anno, solo nella Polizia di Stato, per fatti che concernono il lavoro, finiscono in ospedale 6000 persone. Non si pensa alla sicurezza, i giubbetti anti proiettili sono scaduti o inidonei, i caschi sono marci, le armi non vengono sottoposte a manutenzione, i nostri ambienti sono luridi e la gran parte fuori legge – e prosegue – Veniamo chiamati ad andare a perseguire comportamenti nei cantieri, in altri posti di lavoro, negli ambienti esterni, quando a casa nostra siamo anni luce indietro e completamente fuori legge. Sarebbe ora di finirla con questa ipocrisia istituzionale iniziando a considerare gli operatori delle forze dell’ordine come tutti gli altri lavoratori. Il mio impegno da Segretario Generale Aggiunto del Sap, ma soprattutto da Parlamentare – conclude Tonelli – sarà proprio mirato anche in questa direzione che, purtroppo, negli anni, mi ha portato a dover assumere delle posizioni molto dure, forti ed eclatanti, come uno sciopero della fame durato ben 61 giorni».