Grazie al martirio di Alfie abbiamo capito come funzionano la sanità, l’eugenetica e l’eutanasia in UK. I genitori portano il bambino malato in ospedale (NHS), al quale (evidentemente) servono organi freschi per le sperimentazioni e tessuti da vendere alle case farmaceutiche. L’ospedale stranamente non trova una cura, il bambino viene profondamente sedato e va in coma. L’ospedale dice uccidere il bambino per il suo best interest, ma i genitori dicono no. L’ospedale si rivolge al giudice, che viene scelto tra i sostenitori dell’eutanasia e del primato dello Stato sui suoi schiavi, ops, sudditi. Il giudice dà ragione sempre ai medici, dei quali magnifica le competenze anche se hanno già subito infinite inchieste per errori e abusi, irridendo l’impreparazione scientifica dei genitori. I genitori sono pieni di rabbia e appellano e si ribellano, ma il giudice li redarguisce perché non tengono un contegno rispettoso dei medici e della Corte e allora nomina un Guardian, che dovrà difendere gli interessi del bambino perché i genitori nel loro dolore, non sono obiettivi.
Il Guardian, casualmente è un iscritto ad associazioni pro-eutanasia e suicidio assistito e sempre casualmente si schiera dalla parte dei medici, sempre per il best interest del piccolo. A questo punto il gioco è fatto: il bambino è, letteralmente, proprietà privata dell’ospedale, non ne uscirà mai vivo e i genitori non saranno nemmeno informati se gli verranno prelevati organi o tessuti da vendere. Questa è l’UK!
Questo è un pezzo della civilissima e politically correct Europa. Cosa ci facciamo ancora in Europa?
Gianni Toffali