Per la prima volta, da quando le agenzie di rating si occupano dei cavoli altrui (facendo soprattutto i propri), il debito pubblico Usa ha perso una delle tre A dal suo distintivo di eccellenza. Maggior creditore dell’America è lo Stato cinese che adesso pretende dal debitore americano concrete rassicurazioni sul buon esito del suo credito monstre.
Gli Usa vengono richiamati all’urgenza di non più rinviabili riforme, neanche fossero un’Italietta qualsiasi. La perduta “A” sarà la “comare secca” di tutta la campagna elettorale del neo cinquantenne Obama, un tempo Harry Potter, oggi maghetto di periferia. L’America, nobile famiglia decaduta, è diventata debitrice del suo ex maggiordomo. Alla Fed non basterà più stampare dollari neanche fossero figurine Panini.
Dice un antico proverbio cinese:”Chi lavora e si fa il mazzo/prima o poi diventa ricco./ Chi, da ricco, si riposa/ la povertà prende in sposa”.
Tutto sommato, una bella lezione anche per quelli della sinistra italiana che si spellarono le mani all’annuncio della vittoria di Obama su Mc Cain.
Guglielmo Donnini