Presidente, sciolga le Camere e indica nuove elezioni! – Armando Manocchia

di Armando Manocchia

Dopo la serie di golpe consumatisi dal 2011 al 4 marzo scorso, grazie ai governi imposti dalla Troika, l’Italia è stata in buona parte depredata, desovranizzata e dissolta.

I cosiddetti vincitori delle elezioni, che si contendono il Governo – e insieme a loro, la maggioranza degli italiani – discutono, si insultano, litigano già da 5 settimane per stabilire se conti di più il 37% della coalizione di centrodestra o il 32% del M5s!

Siamo in attesa che Giggino, l’incapace ma onesto, torni a vendere bibite al San Paolo e i suoi accoliti si convincano che la matematica è una scienza e non un’opinione; in attesa che il Capitano si riprenda dall’esaltazione per i risultati raggiunti e torni a ragionare con il buon senso di sempre e si scusi, con gli elettori che lo hanno sostenuto e votato, per il paventato meticciamento con i passeggeri del Britannia.

Nutriamo la speranza che entrambi prendano atto che, per uscire da questo empasse, la strada maestra sia quella di tornare alle urne con una legge elettorale degna e non quell’obbrobrio, per di più incostituzionale che, pur non essendo costituzionalisti, avevamo criticato e rigettato fin da subito in quanto consapevoli avrebbe prodotto lo status quo: lo stallo.

Il Paese è sull’orlo del fallimento. La gente fa la fame. Cominciano a mancare farmaci e strutture per curarsi. Le famiglie hanno i portafogli e i frigo vuoti, non hanno i soldi per pagare le utenze e le rette degli asili. E qualcuno si permette di perdere ancora tempo a cazzeggiare!

Cari contendenti il ruolo di Maggiordomi di Bruxelles, siate seri per favore. Chiedete a Mattarella di sciogliore le Camere e, con una legge seria che la sera stessa degli scrutini permetta si sapere chi è designato a governare, torniamo a votare.

Vista la sua prerogativa di essere super partes, si chieda al presidente della Repubblica, in qualità di organo di garanzia e di mantenimento e conservazione del sistema democratico, di sciogliere le Camere e indire subito nuove elezioni.