Ben 3,8 milioni di euro, soldi che l’Unione Europea ha girato a Roma, potrebbero finire nelle tasche di immigrati rom irregolari. Clandestini, insomma, che non hanno né i documenti né il diritto di stare in Italia, ma che vivono nelle baraccopoli alle porte della Capitale che ora Virginia Raggi vorrebbe smantellare.
La giunta grillina nei giorni scorsi ha pubblicato un maxi-appalto che riguarda la chiusura dei campi nomadi. L’obiettivo è quello di usare le risorse europee per garantire 800 euro di buono affitto da regalare ai rom a basso reddito in modo da spingerli ad abbandonare le baracche e trovarsi un appartamento. Non solo. I nomadi potranno richiedere anche altri incentivi che dovrebbero usare (il condizionale è d’obbligo) per aprire nuove attività.
Fin qui, nulla di nuovo. Il fatto è che, come scrive oggi il Messaggero, nel bando si legge che “il possesso della cittadinanza italiana o del permesso di soggiorno non costituiranno criteri selettivi“, visto che il Comune vuole “considerare in maniera inclusiva anche quei residenti nell’insediamento/campo per i quali la mancanza di un documento può aver costituito causa di impedimento nell’ accesso al sistema dei servizi”. Tradotto: anche i clandestini potranno intascarsi i soldi pubblici. Il motivo? “L’inclusione serve anche a regolarizzare”, fanno sapere dal Campidoglio.
Inconcepibile;anzichè espellerli questi clandestini vengono finanziati(dai contribuenti)alla faccia di tutti i cittadini italiani che per avere un tetto sulla testa hanno fatto,fanno e continueranno a fare grossi sacrifici per pagare affitti e mutui!