I vigili del fuoco morti a Catania non avevano assicurazione Inail

di Paolo Salvatore Orrù – –  http://notizie.tiscali.it

Non avevano copertura Inail i vigili del fuoco uccisi dal rogo di Catania. E le tivù, comprese quelle di Stato, impegnate a dare notizie sin troppo dettagliate delle esequie del presentatore Fabrizio Frizzi, hanno persino scordato di ricordare due veri eroi. Nessuno si è preoccupato di dare risalto ai funerali celebrati in forma solenne, sia a Catania che a Trapani, di Dario Ambiamonte, 40 anni, e Giorgio Grammatico, 36, i due pompieri rimasti uccisi nell’esplosione, il 20 marzo scorso, del piano terra di una palazzina del capoluogo siciliano. La deflagrazione provocò anche la morte di un anziano che l’aveva in affitto, Giuseppe Longo, di 75 anni, e il ferimento di altri due pompieri, Marcello Taormina, 54 anni, e Giuseppe Cannavò, 36.

Fra i politici, l’unico ad essersi ricordato di loro è stato il ministro dell’Interno Marco Minniti. Dura la presa di posizione di Costantino Saporito, coordinatore nazionale dell’Unione sindacale di base (Usb) dei vigili: “Morti bianche – ha scritto il sindacalista – è un modo gentile di definire dei delitti a volte dei veri e propri omicidi sul posto di lavoro: sono invece vittime, come i loro familiari … Quante volte è già successo dall’inizio dell’anno, quante volte abbiamo visto divampare il fuoco, piuttosto che nuvole di veleni da depositi, fabbriche, magazzini?”.

Il j’accuse non si ferma qui. “Ma se un tg o un politico parlano di allarme sicurezza state sicuri che si riferiscono ai migranti, non ai lavoratori uccisi nel nome del profitto. Del resto sono solo dati che finiranno nel freddo calcolo che leggeremo tra qualche anno in un almanacco che racconta solo numeri e nasconde le storie”. L’attacco alla Rai di Saporito è veemente. “Ma perché la tv di Stato è rimasta muta? Non li celebra e non li ricorda? Forse pure lei, la tivù, è la vittima di una informazione “bianca”, incolore? Non facevano abbastanza notizia i due vigili catanesi? Sono altre le notizie che attirano l’attenzione, forse la bufala che vuole l’immigrato nella suite di lusso con la WI-FI? I luoghi comuni insomma di una propaganda becera, che semina odio e dimentica i suoi eroi”.

Sgomento, rabbia, amarezza, i sentimenti che in queste ore buie hanno preso d’assalto il cuore dei vigili che, tra l’altro, non usufruiscono, scandalo nello scandalo, dell’assicurazione Inail. “Siamo gli unici lavoratori senza copertura Inail”, ha svelato Saporito, “da sempre stiamo chiedendo di goderne, ma i governi hanno altro da fare e un diritto sacrosanto resta negato”. Per coprire gli eventuali infortuni, anche i mortali, “l’Opera Nazionale Assistenza (ONA), che dovrebbe essere la nostra cassa mutua ha stilato un’assicurazione con Unisalute pagando 2.500.000 euro con un premio massimale di 1.500.000 euro per 34mila pompieri”, ha spiegato il coordinatore dell’Usb. Uno scandalo.  Il sindacato ha chiesto che il governo convochi subito le parti affinché si lavori per l’acquisizione della copertura. “Chiediamo ai cittadini di unirsi al dolore ma anche di sostenerci in questa battaglia affinché la perdita di due nostri colleghi non rimanga un freddo articolo di cronaca”, ha concluso Saporito.

Alle esequie, celebrate dall’arcivescovo metropolita di Catania Monsignor Salvatore Gristina (che come al solito ha parlato di “tragico evento”), oltre a Minniti erano presenti il capo dipartimento dei vigili del fuoco Gioacchino Giomi ed il capo dipartimento della protezione civile nazionale Prefetto Bruno Frattasi. Ai funerali ha partecipato una delegazione del coro del Teatro Massimo Bellini. La salma di Ambiamonte è stata portata in corteo su un’autoscala dal comando provinciale dei vigili del fuoco e ha attraversato alcune vie del centro della città prima di giungere nella Cattedrale, salutata da un lungo applauso. Ma gli applausi non possono bastare: occorre dare un senso a questo dramma.