Vanno avanti le indagini per ricostruire la tragica fine di Pamela Mastropietro. Non si sa ancora se a provocare la morte della 18enne romana sia stata una overdose di eroina, oppure sia stata vittima di un omicidio. L’unica certezza è che il suo cadavere smembrato è stato rinvenuto in due valigie nelle campagne di Pollenza nelle Marche.
Dall’autopsia nessuna prova significativa
Con una nota il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, ha fatto sapere che dall’autopsia non è emersa “nessuna prova significativa”. “I primi esiti degli espletati accertamenti medico-legali non hanno consentito di raggiungere risultati altamente significativi sul piano probatorio”, recita la nota. Questo “perché mancano tracce di sangue e di urina sui resti del cadavere che, a dire dei medici legali, è stato sezionato in modo apparentemente scientifico”. “Ulteriori accertamenti di laboratorio – conclude Giorgio – saranno effettuati la settimana prossima”. Il tossicologo Rino Froldi, docente del locale ateneo, ha eseguito prelievi per chiarire se Pamela sia morta per overdose o per altre cause: presenterà i risultati degli accertamenti entro 20 giorni.
Lucky avrebbe ceduto una “modestissima” dose a Pamela
Intanto, secondo fonti giudiziarie, Desmond Lucky avrebbe ceduto una “modestissima” quantità di eroina a Pamela, che non faceva uso di droga da quattro mesi. Il nigeriano è anche accusato di concorso in omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere con Innocent Oseghale.
Redazione Tiscali