Sul caso di Pamela Mastropietro – la 18enne fuggita da una comunità terapeutica e ritrovata smembrata in una valigia – c’è ancora molto da chiarire. Le ricostruzioni degli inquirenti fanno emergere particolari scioccanti e macabri dei momenti successivi all’omicidio.
Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano ex rifugiato residente a Macerata è al momento l’unico indagato. L’uomo dopo aver fatto a pezzi il corpo di Pamela si è diretto a comprare due taniche di candeggina, le ha versate prima sul corpo della giovane poi in casa e sul terrazzo per cancellare ogni traccia di sangue e dna dall’abitazione. Ma emerge un dettaglio ancora più macabro. La 18enne – di cui sono ancora ignote le cause della morte – sarebbe stata smembrata in 20 pezzi: la testa, gli arti, tirati e i seni. Non solo: sarebbe stata anche operata l’asportazione e la ripulitura del pube, come scrive Il Messaggero.
Un indizio che gli inquirenti temono porti a mascherare una violenza sessuale. Sono stati disposti prelievi e tamponi vaginali per chiarire questo giallo. I carabinieri intanto smentiscono ogni rito vodoo e il cannibalismo sul corpo della giovane. (www.ilgiornale.it)