Adesso Matteo Salvini passa alle vie legali. Non accetta, infatti, gli attacchi a testa bassa di Soufiane Malhouni, blogger marocchino residente in Italia.
“Salvini è come Hitler”, aveva scritto il 28enne attivista dei “Giovani Musulmani d’Italia” che in questi giorni è stato querelato dal leader del Carroccio.
Durante una conferenza stampa tenutasi oggi a Firenze in cui era presente anche il suo legale, l’avvocato Mattia Alfano, Soufiane Malhouni ha raccontato di essere stato querelato per diffamazione. Nel mirino un post su Facebook in cui paragonava le idee politiche del segretario federale della Lega a quelle di Adolf Hitler. Malhouni si è difeso sostenendo che le affermazioni contenute nel post, pubblicato il 28 maggio 2015 e condiviso da un migliaio di persone, erano state “ricavate da affermazioni pubbliche o commenti dei follower dello stesso Salvini”.
Il procedimento penale, incardinato per competenza nella procura di Spoleto, è giunto adesso alla conclusione delle indagini. “Il blogger marocchino ha scelto di non chiudere la vicenda con un decreto penale di condanna da pochi euro”, ha detto il legale di Soufiane Malhouni. Qualora la memoria difensiva non dovesse portare al’archiviazione dell’indagine a suo carico, ha spiegato l’avvocato, “sono state raccolte 143 pagine di commenti in cui i fan di Salvini commentano con frasi razziste”. “L’intenzione del mio post – ha detto il blogger marocchino – è quella di richiamare l’attenzione delle persone su ideologie basate sull’odio”