di Ornella Mariani
Buona sera signor Mattarella.
Ad una settimana dal suo ufficiale inoltro, non ho ancora avuto riscontro alla mia lettera.
Le sfugge, forse, che come qualsiasi altro Cittadino di questa sgangherata Repubblica, ho diritto al Suo rispetto ed alla Sua attenzione in quota maggiore di quanto ciascuno di noi gliene debba, se non altro per i privilegi che Le vengono accordati e che sono “democraticamente” negati a noi.
In un Paese civile qualcuno del Suo strapagato staff avrebbe dovuto contattarmi, almeno quale referente di molte migliaia di Connazionali senza voce; invece Lei ha replicato col silenzio sprezzante del cinismo le mie osservazioni circa le omissioni gravissime del suo “discorso” di fine d’anno, omissioni cui aggiungo quelle riferite ai terremotati;
alla ulteriore truffaldina legge elettorale;
al tracollo dell’euro in un’Europa ormai sganciata dal blocco Est e non solo, per le dissennate e servili Politiche economiche;
alla irresponsabile gestione degli Affari Esteri e delle relazioni dell’Italia con Israele, il cui legame storico è affidato ad una signora dalla faziosità quanto meno stucchevole;
alla scandalosa ed arraffazzonata serie di sigle che accomuna segmenti istituzionali squallidi e avventurieri arrembanti una diligenza ormai sbilenca, ma ancora utile ad assicurare all’ultimo dei nostri Mantenuti di lusso una attività professionale: la Politica non più Servizio, ma Affare: come dimostra lo spregiudicato cambio di casacca di oltre cinquecento buffoni privi di ritegno e di misura e di valori, come dimostra la mole di scandali irrisolti in cui il conflitto d’interesse è sempre e solo unilaterale, come dimostra la compatibilità fra la condizione d’imbecillità e la corsa al Premierato e /o come dimostra il poter essere democraticamente analfabeta e/o portavoce di qualsiasi Bancarottiere e democraticamente ministro.
La Sua parola d’ordine è il silenzio: un muro di gomma sul quale, secondo consolidata tradizione democristiana, si urta senza rumore a partire dalla indiscriminata accoglienza che ha prodotto guerre tra Poveri ma flussi impressionanti di denaro in chi ne abbia fatto un mestiere: Amici degli Amici e Parenti dei Parenti, sui quali la Sua coscienza istituzionale ed umana non emette mai echi di tonfi dovuti.
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Lei non può fingere di ignorare che l’Italia viva un subbuglio epocale; una povertà epocale; una corruzione istituzionale epocale; una mancanza di speranze altrettanto epocale; .
Lei non può ignorare che ci avviamo al Giorno della Memoria per solo celebrare ancora una volta l’ipocrisia.
Lei non può arroccarsi nella Sua torre d’avorio presidenziale e strafottersene di dirci, in omaggio alla Democrazia che pretende di ispirare il Suo mandato, perché un tal Soros sia stato ricevuto a Palazzo Chigi e perché il Premier p.t. si astenga ancora dal rispondere ad interrogazioni in proposito.
Lei ci deve risposte chiare e deve smettere di considerarci un gregge asservito al Pastore di turno; deve smettere di fornire sponde di complicità a chi ci inganna, a chi ci mente, a chi ci deruba e a chi ci soverchia, stravolgendo regole e consuetudini; deve smettere di tacere sull’esproprio in atto anche della Fede favorendo, in un Paese che fra un mese festeggerà il proprio Laicato, una sorta di islamizzazione indebita sollecitata da un Primate quanto meno stravagante; e deve smettere, infine, di sottrarci denaro e sicurezza, per destinare Forze dell’Ordine ai servizi di scorta: se siete Persone perbene non avete da temere; metteteci la faccia o simulate almeno di mettercela.
Per quel che vi pagano, ci sta dentro ogni rischio; come ci sta ogni rischio nello stipendio da fame dell’ultimo Carabiniere e dell’ultimo Agente di Polizia e come ci sta dentro il rischio quotidiano di ciascuno di Noi, già nel solo uscire di casa ed imbattersi in uno balordo immigrato.
Finché non mi avrà risposto, continuerò a scriverLe e a chiederLe conto del Suo silenzio.
Nel frattempo, si astenga dall’ancora parlare di Migranti omologandoli ai Nostri del secolo scorso e/o di rapportare i Giovani di oggi a quelli del ’99: Lei manca di rispetto a noi vivi ma, soprattutto, a quei nostri Morti che credettero di avere fondato una Repubblica.
QUESTA è VERAMENTE UNA FRASE CHE MI PIACE UN SACCO:……”Lei manca di rispetto a noi vivi ma, soprattutto, a quei nostri Morti che CREDETTERO di avere fondato una Repubblica”.