Quello presentato contro il Dpcm su Ilva “non è un ricorso qualsiasi come dice il governatore della Puglia. Chiede la sospensiva, quindi è un ricorso che se accolto porta per obbligo di legge al fatto che i commissari inizino lo spegnimento dell’Ilva. E’ un dato di fatto”.
Lo ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, intervistato a Radio Anch’io.
“Dico al Governatore questo – ha aggiunto – siamo pronti e abbiamo previsto tutti i confronti possibili. Ritiri il ricorso e accolga un investitore che mette 5 miliardi di euro, un’investimento che quel territorio non vede dagli anni ’60. E ci aiuti a miglirare perchè se fa ostruzionismo l’investitore se ne va”.
Nella nuova autorizzazione ambientale, ha spiegato Calenda, ci sono “interventi migliorativi rispetto all’AIA precedente. Ci sono 1,2 miliardi che l’investitore ha messo sul piano ambientale”. E c’è la proroga “perchè la precedente scadeva nel 2017 e non c’era l’investitore. Chi li faceva gli interventi?”.
“Quello che chiedono non è chiaro – ha concluso – qui c’è l’ostruzionismo per far chiudere l’Ilva senza dire che l’Ilva va chiusa. E’ meglio dire che l’Ilva va chiusa e basta. Le pare serio dire ‘faccia come il ricorso non sia stato fatto?’. Se le autorità locali non sono d’accordo prima o poi l’investitore se ne va”. (askanews)