Islam, Egitto: sventolava bandiera gay, altri 15 giorni di carcere

IL CAIRO – E’ stata prolungata di altri 15 giorni la custodia cautelare in carcere per il giovane arrestato in Egitto per aver sventolato una bandiera arcobaleno dei diritti omosessuali. Lo riferiscono da ieri media egiziani come Masrawi e Al Watan.

La decisione è stata presa dalla Procura della Sicurezza dello Stato cui il caso è stato deferito da parte della Procura generale per indagare sull’organizzazione del concerto della band libanese “Mashrou’ Leila” al Cairo durante il quale a settembre l’arrestato “Ahmed A.” aveva sventolato il drappo. L’accusa è di appartenenza a gruppo illegale e diffusione delle idee di questa formazione che “istigano alla dissoluzione e all’immoralità”, ricorda El Watan.

La procura della sicurezza dello Stato è l’istituzione che si occupa anche della lotta al terrorismo. Per il caso della bandiera multicolore che simboleggia i diritti Lgbt erano stati fermati diversi giovani.

In Egitto, paese musulmano al 90%, l’omosessualità non è formalmente perseguita ma un articolo della legge contro la prostituzione, varata oltre mezzo secolo fa, commina da tre a cinque anni di reclusione a chi “incita alla dissolutezza e all’immoralità”: un profilo giuridico sfruttato per perseguire i gay. ANSAMED

E GLI SCIOCCHI NON VOGLIONO CAPIRE