Repubblica Ceca al voto: populisti verso la vittoria

19 ott. – La Repubblica ceca si avvicina al voto di rinnovo della Camera dei deputati, del 20 e 21 ottobre, con la certezza che a vincerle sarà il movimento populista guidato dal miliardario Andrej Babis.

Sono ben otto formazioni che potrebbero superare lo sbarramento del 5%, e di una grande affermazione di forze contrarie all’immigrazione, anti Ue e comunque anti euro. Tutti i sondaggi sono comunque concordi nel prevedere la affermazione, come primo partito di Ano (Sì in lingua ceca), acronimo di Akce nespokojenych obcanu, ovvero Iniziativa dei cittadini scontenti, formazione di cui Babis è padre e padrone, accreditata secondo gli ultimi sondaggi di una percentuale attorno al 25%.

Boom nei sondaggi anche di un’altra formazione populista che risponde al nome di Strana prima demokracie (Spd), Partito della democrazia diretta. Gli ultimi rilevamenti attribuiscono alla Spd quote di consenso che sfiorano il 10%. A guidare questa formazione è Tomio Okamura, un imprenditore di madre ceca e padre giapponese, considerato oggi uno dei politici più popolari della Repubblica ceca, che ha impostato tutta la campagna elettorale sugli slogan anti Ue e anti migranti, molto graditi di questi tempi in Repubblica ceca

I socialdemocratici della Cssd, che rischiano una emorragia di elettori, in fuga verso Babis, sono dati circa al 12% dei consensi (rispetto al 21% delle elezioni del 2013). Per i cristiano democratici del Kdu-Csl si prospetta, secondo i sondaggi, un consenso fra il 6 e il 7%.

Per quanto riguarda le forze del centro destra, i Civici democratici dell’Ods dovrebbero riuscire a fare un piccolo passo avanti rispetto al 7% del 2013, ma rimarranno comunque ben lontani dai fasti del passato, come quando nel 2006 riscossero il 35% dei voti.

I conservatori liberali del Top 09 rischiano secondo alcuni osservatori di non superare neanche lo sbarramento del 5%. con fonte askanews