Stupro Villa Borghese: Cristi Popa incastrato dal Dna
Ha un nome ed un cognome lo stupratore di Villa Borghese. L’esame del Dna ha infatti incastrato Cristi Popa, il 25enne romeno fermato lo scorso 6 ottobre dagli agenti della Squadra Mobile di Roma con l’accusa di aver violentato nell’arco di due settimane tre prostitute sulla via Salaria. Ad incastrarlo la sua mappa genetica, compatibile con le tracce biologiche rinvenute sugli abiti della clochard tedesca di 57 anni trovata legata nuda ad un palo di viale Washington da un tassista la notte dello scorso 18 settembre.
Stupratore seriale
Le indagini della IV Sezione della Squadra Mobile di Roma avevano sin da subito associato il nome del 25enne anche allo stupro di Villa Borghese. Come accaduto alle tre meretrici violentate sulla via Salaria anche nel caso della clochard tedesca, il modus operandi è sembrato da subito lo stesso con la donna legata ed immobilizzata ed infine violentata e rapinata.
Proprio per tale motivo dopo il suo fermo lo scorso 6 ottobre gli investigatori di polizia avevano diffuso una foto del 25enne, al fine di comprendere se Cristi Popa fosse legato ad altri episodi di violenza sessuale avvenuti a Roma nell’ultimo periodo. Ora le indagini della Polizia devono stabilire se è stato Popa a compiere tutti i crimini per cui è accusato. Ad incastrarlo per le violenze della via Salaria gli oggetti rapinati alle prostitute, rinvenuti in un casolare abbandonato di Monterotondo dove il giovane dimorava.
Stupratore seriale a Roma
Se il 25enne romeno, risultasse colpevole, dovrebbe rispondere di rapina, lesioni, sequestro di persona e violenza sessuale. Oltre alla diffusione alla stampa, la foto del giovane romeno è stata distribuita anche sulla Salaria, con l’obiettivo di spingere le prostitute eventualmente aggredite e violentate a farsi avanti.