Lo spot allo ius nel libro di scuola: “Gli immigrati sono indispensabili”

Il poeta irlandese William Buttler Yeats diceva che “la scuola non è riempire un secchio, ma accendere un incendio”. Bello da sentirsi, più difficile essere sicuri che il sistema scolastico funzioni davvero così. Perché è davvero sottile la linea che divide l’educazione (l’incendio) dall’indottrinamento (il secchio riempito). Basta poco per plasmare la malleabile mente di un bambino, propenso com’è a credere a quasi tutto quello che gli viene proposto dagli insegnanti.

Ecco perché ogni volta che un genitore porta un figlio tra i banchi dovrebbe controllare i libri di testo. Non per verificare la data di nascita di Napoleone, ovvio. Ma per essere certo non gli vengano inculcate nozioni stravaganti o idee buoniste considerate da ampi strati della “cultura” come la verità rivelata.

In questi anni – scrive il Giornale –  pare vada di moda sponsorizzare l’immigrazione sin dalla pubertà.

Vi chiederete: perché un testo scolastico dovrebbe spiegare ad un bambino di 11 anni che l’immigrazione è cosa buona e giusta? Risposta logica: non c’è motivo. Eppure succede. Acquistando “Zoom. Geografia da vicino” per la prima media, infatti, i genitori ricevono a casa anche un piccolo tomo intitolato “In prima!”, una sorta di introduzione allo studio della materia. Alle pagine 31 e 32 gli autori hanno inserito alcuni esercizi in cui l’ignaro studente può provare a mettere in pratica i consigli su “come leggere i testi non continui” (tradotto: le tabelle). Il brano proposto è stato estratto dalla pagina 182 del “tuo libro di geografia” e non elenca le province dell’Umbria o i confini della Lombardia, ma parla di migranti (perché? Mistero). “Oggi l’Italia è il quinto Paese europeo per numero di residenti stranieri”, si legge. E ancora: “Secondo i dati dell’ultimo censimento 2011 (…) gli stranieri residenti in Italia sono circa 4,5 milioni, il triplo di dieci anni prima”.

Ma il meglio arriva alla pagina successiva. La tabella viene divisa in due: da una parte la foto di un barcone carico di disperati “al largo delle coste italiane” (incredibilmente chiamati col loro vero nome: “Immigrati clandestini”); dall’altra il paragrafo intitolato Una presenza indispensabile. Il contenuto è un inno al pensiero unico: “Ormai quindi l’Italia è terra di immigrazione e gli immigrati sono una presenza indispensabile, soprattutto in alcuni settori lavorativi come l’edilizia, il lavoro domestico, l’assistenza a bambini e anziani”. Manca solo il classico ritornello del “ci pagano le pensioni” per chiudere il cerchio. Ma per ora meglio puntare sullo ius soli: “La convivenza tra italiani e stranieri – si legge infatti – non è sempre facile e non sempre la legge italiana favorisce l’integrazione”. Che brutta cosa, penseranno gli studenti. E come mai la coabitazione è così complessa? Per via dei reati commessi dagli stranieri? Macché. Tutta colpa dell’assenza dello ius soli. “Ad esempio – spiegano gli autori agli ignari pargoletti – i figli di stranieri nati in Italia continuano a non aver diritto alla cittadinanza italiana, anche se vivono nel nostra Paese da sempre”. Molto commovente e di certo convincente per alunni che ancora non hanno sviluppato senso critico.

Una foto del libro di testo ha iniziato a circolare tra alcuni genitori del Veronese e del Vicentino. Almeno due istituti di Verona lo hanno adottato, come la scuola “A. Manzoni” dell’istituto comprensivo “Golosine” e la “Salgari” del “Cadidavid-Palazzina”. A Vicenza invece Alex Cioni del Comitato “Prima Noi” ha denunciato “l’indirizzo culturale e poi politico che si vuole dare ai giovani studenti in una fase della loro crescita educativa particolarmente delicata”. Impossibile dagli torto.