Dura lettera di denuncia di Serena Lauren Ross sull’immigrazione.
La denuncia della modella trentina: «Anni di lotte per i diritti della donna e per il progredire di una società civile venduti in cambio degli interessi economici degli immigrati»
di Andrea Tumiotto
Quella di Serena Lauren Ross, la 25enne modella trentina è una denuncia che arriva in difesa delle donne, spesso dimenticate dalla politica. In difesa di chi grazie alla gestione folle dell’immigrazione nel nostro paese rischia di essere aggredita, minacciata e stuprata ogni giorno.
Gli ultimi casi purtroppo testimoniano come donne e anziani siano preda di delinquenti e criminali, la maggior parte stranieri. Anche i dati pubblicati dall’Istat, fotografano una situazione allarmante, infatti il 40 per cento delle violenze e degli stupri sulle donne sono commessi dagli stranieri presenti in Italia, che sono solo l’8,3% (dati Istat del 31 dicembre 2016, i quali ovviamente non tengono conto dei clandestini, stimati in 435mila unità; si tenga conto che la popolazione censita in Italia è di 60,6 milioni di persone).
Serena è nata e risiede a Trento, e ha cominciato a lavorare da modella a Milano anni fa, «ogni tanto faccio ancora qualcosa – ci spiega – prima dal 2010 al 2011 ho lavorato in Florida per la Walt Disney, ora mi sto laureando a Trento in beni culturali, ma il mio sogno è lavorare nella produzione cinematografica e tornare a vivere in America»
Lei è figlia dì trentini e orgogliosa di esserlo «Trovo il Trentino una terra ricca, – afferma ancora la modella trentina – bellissima, piena di potenzialità e con un gran patrimonio culturale. Io mi trovo bene a Trento, è casa mia ed è dove ho i miei affetti, ma penso che sia un po’ chiusa e bigotta, d’altronde non ci si può aspettare l’apertura mentale delle grandi città».
Lo sfogo della modella trentina fa emergere un rapporto, quello tra immigrazione e sesso, denso di contraddizioni, delicato, sottovalutato e sotto taciuto per paura di spregevoli pregiudizi razzisti. Serena nel suo post pubblicato sul suo profilo di facebook non usa mezze parole, e quanto dice riporta l’idea della maggior parte della popolazione italiana stufa di dover assistere a quanto sta succedendo in silenzio.
Il suo non è un caso isolato, e negli ultimi tempi sono state molte le donne che hanno alzato la voce scagliandosi contro gli immigrati spacciatori e nulla facenti. Quanto successo l’altra domenica sul treno ad Ala è l’emblema di una società trentina che è stufa di pagare per vedere questo scempio.
Gli immigrati, figli di altri valori molto diversi da quelli dell’occidente, dimostrano sempre fastidiose attenzioni verso una donna, magari con atteggiamento aggressivo, maschilista e violento. Nelle sue parole Serena Lauren Ross denuncia forse per la prima volta senza tabù o stupide ipocrisie le sue paure, i propri disagi e il malessere che è dentro tutti noi, che viviamo questa situazione che ci ha imposto una politica bieca e poco lungimirante.
LA LETTERA DI SERENA LAUREN ROSS – «Solitamente non amo condividere più di tanto sui social ma vorrei capire se anche la vostra percezione di come il nostro Paese stia diventando sia la stessa che ho io.
Una volta era possibile camminare per strada indisturbata se per lo meno badavi agli affari tuoi, almeno a Trento, ridente cittadina un po’ bigotta, borghese e perbenista ma molto vivibile.
Da qualche tempo a questa parte è impossibile camminare per strada senza subire molteplici approcci di tutti i tipi: questi “signori” o meglio dire 95% specialmente baldi giovani e meno giovani provenienti dal medio oriente/Africa, che chiaramente non hanno le benché minima idea del fatto che una donna non abbia il valore di una capra ma lo stesso che si attribuisce a un uomo e che non sia un oggetto sessuale a loro disposizione, ti si accostano il più possibile e biascicano apprezzamenti viscidi a mezza voce per strada, ti piantano insistentemente gli occhi addosso e mentre simulano versi di apprezzamento sessuale ti spogliano perquisendoti con gli occhi alla stregua di come si osserva una prostituta, nonostante tu sia vestita da capo a piedi.
E c’è solo da sperare e ringraziare Dio che non ti prendano con la forza. Ignorarli non serve, perché se non siete accompagnate da un uomo subirete quanto sopra.
Solo perché sono donna non significa che io debba accettare e sopportare gli sguardi insistenti e viscidi che ti frugano sotto ai vestiti, gli apprezzamenti e le battute volgari o anche solo i tentativi di approccio; sopportare stando zitta per paura di rispondere e venire coltellata nella schiena o magari per paura di esser trascinata per i capelli in un vicolo; sí perché questa gente oltre a non avere niente di niente da perdere non teme la certezza della pena, perché in Italia c’è solo la certezza della stupro.
La mancanza di rispetto si vede anche solo da come un uomo guarda una donna e da come la avvicina. No non fanno piacere, questo tipo di attenzioni dal sapore paleolitico-medievale, spaventano soltanto e ci fanno sentire impotenti e arrabbiate.
Siamo agli albori del 2018 e io non ho nessuna intenzione di vivere in un luogo che permetta il proliferare di questo abominio, io non ho nessuna intenzione di sentimi impotente e non rispettata! Le donne valgono quanto gli uomini e io non ho nessuna intenzione di stare a subire i dettami di queste specie di zulù provenienti da una cultura retrograda che promuove la legge della giungla, ne di importare la loro “cultura” e ignoranza abissale, dove l’uomo pensa di poter usare la donna per soddisfare i suoi appetiti sessuali.
Anni di lotte per i diritti della donna e per il progredire di una società civile venduti in cambio di interessi economici. Tutti coloro che hanno dato la propria vita per salvare l’Italia ora si stanno rivoltando nella tomba. Che amarezza, che pietà.
Aprite tutti gli occhi ……se siamo ancora in tempo»
La mia visione di quello che accade in maniera malevole e con
modalità assolutamente deprecabile nei confronti delle donne
che ne subiscono le conseguenze è purtroppo
dovuta alla mancanza di regole che tutelino l integrità del convivere.
si può accettare tutto ma non la mancanza di rispetto
in particolare per la donna quale soggetto primo
dell’ esistere di ciascuno!
Da qui rifondare una condizione di coscienza
per un futuro sostenibile!
Alle donne un augurio di forza e di sostegno
per continuare come solo voi sapete
fare a mantenere l’equilibrio instabile del divenire