Festa dell’Unità, il più grande capolavoro di Renzi: l’ha distrutta

Alla Festa dell’Unità nazionale di Imola è il deserto: sedie vuote e piadine invendute

Di Antonio Amorosi  – – per  Affaritaliani.it

Tra alti e bassi, vittorie e crisi, che il partito si chiamasse Pci, Pds, Ds o Pd, la festa dell’Unità è sempre rimasta una certezza: stand pieni e fiumi di soldi arrivavano comunque ogni anno. Ora dopo il fallimento del giornale L’Unità si avvia l’inesorabile declino anche della festa. A Lungofiume di Imola si tiene quella nazionale ed è un deserto. A capo del Pd sono rimasti solo ex democristiani: Matteo Renzi, Dario Franceschini, Maria Elena Boschi (ricordate la sua esaltazione di Amintore Fanfani?), Lorenzo Guerini.

Siamo a Imola, quella che in gergo si chiama Coop Valley, la terra del ministro del lavoro Giuliano Poletti e nella regione da cui provengono quattro ministri del governo. Tutto è tirato a lucido tra maxischermi, sedie a profusione e cucine roventi pronte a sfornare piadine e tortellini. Si parte sabato 9 settembre con ospite d’eccezione il ministro Maurizio Martina ed è il vuoto. Si ripete il 10 con Anna Finocchiaro e Dario Franceschini: altro flop. Dovevano partecipare anche il conduttore Pif e il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato che non si sono materializzati. Gli organizzatori si sono giustificati con la pioggia che è caduta in entrambe le giornate. Ma l’11 e il 12 con i ministri Marianna Madia, Gianluca Galletti e il capo delle cooperative Mauro Lusetti il deserto è palpabile, eppure non piove ma non c’è pubblico. Alla festa dei «compagni» neanche i grilli e le cicale si sono presentati. Forse perché non è più la festa dei «compagni» ma dei democristiani.

Renzi oggi ha il marchio del Pd e della festa dell’Unità ma erano gli scissionisti di Mdp, i bersaniani, i dalemiani e tutte le varie correnti di ex comunisti a muovere i fili. Se a Bersani e D’Alema, con i loro uomini, è andata male a Renzi è andata peggio: ha realizzato un disastro storico mai riuscito a sinistra. A Imola si sta celebrando la consacrazione della fine di un mondo: la commemorazione di un morto.

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