Uno bianca, ergastolano Occhipinti responsabile call center dellʼospedale di Mestre

Marino Occhipinti, ex appartenente alla banda della Uno Bianca condannato all’ergastolo per l’omicidio della guardia giurata Carlo Beccari il 19 febbraio 1988, sarebbe impiegato come responsabile del personale del call center di una Ulss di Mestre, nel veneziano. La notizia – come riporta BolognaToday – è data da un comitato cittadino di Venezia, in una lettera indirizzata al ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Dopo la vicenda della vacanza-premio in Val D’Aosta, ora un nuovo caso potrebbe toccare da vicino Marino Occhipinti, che attualmente sta scontando la condanna in regime di semilibertà. Occhipinti lavorerebbe quindi presso l’ospedale all’Angelo di Mestre-Venezia “occupando un incarico di tutto prestigio” nell’ambito dell’appalto vinto regolarmente dalla Cooperativa Giotto, con gestione del call center, infopoint, centro prenotazioni e portineria. A sostenerlo, nella lettera, il presidente del comitato “Marco Polo”, Luigi Corò. Secondo il comitato, un posto di lavoro “che sarebbe ambito da tantissimi giovani rispettosi delle leggi e delle regole del vivere civile, magari pure desiderosi di formare una famiglia, ma a loro viene precluso perché lo diamo a chi si è stato condannato per omicidio”.

Dall’Ulss è quindi arrivata una precisazione sulla conduzione del centro di prenotazioni dell’ospedale “appaltata dall’Azienda sanitaria, con regolare gara, ad un’Ati, Associazione Temporanea di Imprese, di cui la Cooperativa Giotto è uno dei soggetti componenti. All’interno dell’Ati, la Cooperativa Giotto non è il referente diretto dell’Azienda sanitaria rispetto alla conduzione del servizio e il signor Occhipinti non ha ruolo di referente per il l’attività del CUP, svolto da altri referenti di altri soggetti partecipanti all’Ati”. “L’Azienda peraltro non ha fin qui avuto motivo né ha titolo per valutare le scelte delle Imprese o delle Cooperative partecipanti relativamente al personale impiegato”.

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