Usa, Trump: non ci ritireremo dall’Afghanistan, combatteremo per vincere

Il suo istinto lo avrebbe portato a ritirarsi dall’Afghanistan, ma quando sei presidente le cose sono diverse, per cui ha deciso che i soldati americani resteranno nel Paese per non lasciare spazio ai terroristi. In un discorso di 20 minuti pronunciato da Fort Myer, in Virginia, per annunciare la nuova strategia per l’Afghanistan, durante il quale non ha però specificato quanti altri soldati saranno mandati, Donald Trump ha detto: “Le conseguenze di un’uscita rapida sono prevedibili e inaccettabili. Un ritiro affrettato creerebbe un vuoto che i terroristi, tra cui l’Is e i Talebani, riempirebbero immediatamente”.

“Il mio istinto iniziale era di ritirarmi, e, storicamente, io seguo i miei istinti – ha sottolineato il presidente, condividendo la “frustrazione” del popolo americano per “la guerra più lunga nella storia degli Stati Uniti, 17 anni” – Ma in tutta la mia vita ho sentito che le decisioni sono molto diverse quando siedi nello Studio Ovale”.

Per questo gli Stati Uniti non si ritireranno, “le nostre truppe combatteranno per vincere – ha scandito – Combatteremo per vincere. D’ora in poi, la vittoria avrà una chiara definizione: attaccare i nostri nemici, distruggere l’Is, schiacciare Al Qaeda, impedire ai Talebani di prendere l’Afghanistan e fermare gli attacchi terroristici contro l’America“.

“Ma per proseguire questa guerra, dobbiamo imparare dalla storia”, ha sottolineato il presidente, annunciando i pilastri della nuova strategia per l’Afghanistan e l’Asia del Sud messa a punto con il segretario alla Difesa James Mattis e con il Consiglio per la sicurezza nazionale. “Il pilastro fondamentale della nostra nuova strategia – ha spiegato – è il cambiamento ad un approccio basato sul tempo ad uno basato sulle condizioni: le condizioni sul terreno, non scadenze arbitrarie guideranno d’ora in poi la nostra strategia. I nemici dell’America non dovranno mai conoscere i nostri piani o credere di poter aspettare che ce ne andiamo”.

Secondo Trump, il secondo pilastro della nuova strategia è “l’integrazione di tutti gli strumenti della potenza americana, diplomatici, economici e militari, per il successo” della missione. Poi, ha annunciato il presidente, il cambio di strategia riguarderà anche l’approccio con il Pakistan. “Non possiamo più restare in silenzio sui rifugi sicuri per le organizzazioni terroristiche in Pakistan, i Talebani ed altri gruppi che pongono una minaccia alla regione e oltre – ha accusato il presidente – Diamo al Pakistan miliardi e miliardi di dollari mentre loro ospitano gli stessi terroristi che noi stiamo combattendo. Ma questo cambierà e cambierà immediatamente. E’ tempo che il Pakistan dimostri il suo impegno per la civiltà e la pace”.

Corollario del nuovo approccio nei confronti di Islamabad sarà “l”ulteriore sviluppo di una partnership strategica con l’India”, nemico numero uno del Pakistan. “Noi apprezziamo l’importante contributo dell’India alla stabilità dell’Afghanistan”, ha sottolineato Trump, che ha definito il Paese “la più grande democrazia del mondo e un partner chiave degli Stati Uniti per la pace e la sicurezza”.

Infine, preannunciando che Washington “chiederà ai nostri alleati della Nato e partner globali sostegno alla nostra nuova strategia con truppe aggiuntive e un aumento dei fondi in linea con il nostro stesso impegno”, il presidente ha assicurato che gli Stati Uniti “non useranno più la loro potenza militare per costruire democrazie in terre lontane e non cercheranno più di ricostruire altri Paesi a loro immagine”.

LA MINACCIA DEI TALEBANI – L’Afganistan diventerà “il cimitero” delle truppe americane, hanno minacciato i talebani alla decisione di Trump di inviare nuovi soldati nel Paese. I talebani continueranno a lottare “fino all’ultimo respiro”, si legge in un comunicato a firma di Zabiullah Mujahid, un portavoce dei talebani. “Fino a quando gli Stati Uniti non ritireranno le loro truppe dall’Afghanistan – hanno avvertito – il Paese diventerà un nuovo cimitero per questa superpotenza del 21mo secolo. I leader americani devono saperlo”. “Finché ci sarà anche un solo soldato americano sul nostro territorio e finché proseguiranno a imporci la guerra – si legge ancora nella nota – proseguiremo la nostra jihad con piena determinazione”. ADNKRONOS