Il Bangladesh ha dato il via libera a un progetto per la costruzione di 560 nuove moschee, finanziato con un miliardo di dollari dall’Arabia Saudita.
Giordano Stabile per La Stampa
Le moschee saranno edificate in ciascuna delle città principali del Paese, che conta 160 milioni di abitanti, ed è al terzo posto fra le nazioni islamiche per popolazione.
Il Bangladesh è anche fra i Paesi più poveri al mondo e il primo ministro Sheikh Hasina ha ottenuto il finanziamento durante la sua ultima visita in Arabia Saudita. Secondo Shamim Afzal, uno dei leader religiosi più influenti, il progetto servirà da “modello” per “la diffusione di una vera conoscenza dell’Islam”.
Esecuzioni mirate
Ma le minoranze nel Paese sono in allarme. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli attacchi a indù, cristiani, intellettuali laici, e anche esponenti delle correnti minoritarie dell’islam, sciiti e soprattutto sufi, che tradizionalmente hanno avuto un ruolo importante nello sviluppo del pensiero islamico locale.
Diffondere il wahhabismo
Rezaul Haq Chandpuri, della Federazione Sufi, ha espresso la contrarietà della comunità: “I soldi sauditi serviranno a diffondere il wahhabismo attraverso le scuole nelle moschee”. Ora le minoranze, ha denunciato, si sentiranno ancora più “abbandonate e insicure”.
Scuola hanbalita
Gli imam sauditi seguono a grandissima maggioranza la scuola islamica hanbalita, considerata la più conservatrice, che ha ispirato i movimenti salafiti a partire dal Diciottesimo secolo, compreso il wahhabismo che è religione di Stato in Arabia Saudita e in alcuni Paesi del Golfo.