Scrive Ivan Scalfarotto su facebook
Ogni attacco alle nostre città ci rafforza nei nostri valori di apertura e di democrazia, ce li fa amare di più. Ci unisce, facendoci sentire parte dello stesso mondo, della stessa società. A Barcellona abbiamo almeno una vittima italiana, come a Parigi, come a Berlino. Erano in Spagna, in Francia, in Germania come si sta e si cammina a casa propria. E questa è l’evidenza che un attacco a quei paesi è un attacco diretto anche a noi. Sono paesi amici e fratelli perché con loro condividiamo la libertà, l’inclusione, l’accoglienza, il rispetto della legge e il rispetto dell’altro. La nostra comune cultura, in una parola. Una cultura che è il vero oggetto di questi attacchi e che a ogni attacco, a ogni vittima, ci pare meno scontata, meno ovvia e quindi più preziosa e dunque da difendere a ogni costo, perché ogni volta diventa di più parte integrante e consapevole dell’identità e della vita di ciascuno di noi. Ci costringeranno forse a camminare per le strade d’Europa con occhi più vigili e aperti: e alla fine sarà una vigilanza non solo sulle nostre vite, ma anche sulla qualità e sulla libertà con cui quelle vite viviamo e continueremo più consapevolmente a vivere.