Ferrara, 7 agosto 2017 – Un’escalation di violenza e di episodi criminosi che preoccupa sempre più. E in poco tempo lo scenario potrebbe peggiorare ancora, se come pare la mafia nigeriana si sta insediando all’ombra del Castello Estense, aumentando le zone dalle quali trarre profitto.
Come scrive ilrestodelcarlino.it/ferrara, trovare una soluzione che possa andare oltre la denuncia di un problema ormai consolidato non è semplice. Sotto i portici di piazzetta Toti lo spaccio inizia alle 8 del mattino, quando vengono agganciati ragazzini che passano per andare a scuola. E tutto questo è noto da tempo alle istituzioni.
Ma non è più solo una questione legata alla zona Gad. “Anche il centro storico è stato aggredito da questo problema per cui bisogna attrezzarsi per smantellare la mafia con la forza pubblica e per non abbandonare alla malavita chi ha voglia di fare qualcosa.”, dice Paolo Baiamonte, segretario generale di Cisl Ferrara e molto attivo come cittadino in zona Gad
L’invito a «non mettere la testa sotto la sabbia» arriva anche da Giuliano Zanotti, medico con ambulatorio in piazzetta Castellina e tra i responsabili dell’Associazione Residenti Gad.
«L’affluenza di spacciatori – spiega – sta crescendo perchè allargandosi ad altri quartieri aumentano i profitti. Tutti i giorni sono in strada 100-150 spacciatori ben organizzati e anche il centro storico non è più esente da questo».
Poi un affondo alle istituzioni. «Monitorare non basta, bisogna agire altrimenti la zona Gad si allargherà ulteriormente. Soluzioni? A monte, scremare gli ingressi nel nostro paese e fare come in Svizzera, dove chi delinque viene espulso. Non vedo altre soluzioni».