TRENTO, 14 LUG – La Corte costituzionale interviene sulla questione della rettificazione del sesso precisando che essa va collocata fuori dall’aspetto ‘medicalizzante’ ed ancorata alla tutela dell’identità della persona. La sentenza depositata dalla Consulta risponde a quesiti posti dal Tribunale di Trento in riferimento a due casi seguiti dall’avvocato trentino Alexander Schuster.
Il legale osserva che questa sentenza “evita di indulgere nella persistente prassi di molti tribunali di considerare l’accertamento come l’accertamento di una patologia. Finalmente la Corte abbraccia un discorso più ampio, capace di restituire alle persone trans una dignità. Ciò che conta per la Corte è il percorso specifico alle ‘insopprimibili peculiarità di ciascun individuo’ e i caratteri sessuali rilevanti non sono più solo quelli primari e secondari, ma tutti quelli che ‘che concorrono a determinare l’identità personale e di genere’, in primis – quindi – anche quelli psicologici e comportamentali”.