Ascoli- E’ stata prima aggredita verbalmente, e poi picchiata. E’ accaduto domenica, nel tardo pomeriggio, al pronto soccorso dell’ospedale ‘Mazzoni’. Vittima della violenza, per la quale le sono stati dati dieci giorni di prognosi, un’infermiera del triage del nosocomio ascolano.
Artefice dell’aggressione ai danni dell’operatrice sanitaria – scrive il Restodel Carlino – una donna straniera arrivata al pronto soccorso, accompagnata dal marito, per aver accusato un cardiopalma, o più comunemente le palpitazioni al cuore.
«Palpitazioni pregresse», ci tiene a precisare il primario Massimo Loria, ancora incredulo per quanto accaduto, le cui conseguenze per l’infermiera sono state: contusione allo sterno e a una spalla, ed ematoma facciale. Insomma tali, da farle assegnare dalla collega che è corsa a sostituirla al triage, un codice di ingresso giallo. A fare andare su tutte le furie la coppia di pazienti, prima il marito, e poi la donna che è passata direttamente alle mani colpendo la triagista con calci e pugni, è stata con molta probabilità l’attesa.
«C’era il solito affollamento – dice Loria –. E’ arrivata questa coppia con lei che accusava un cardiopalma, delle palpitazioni. E’ stata immediatamente visitata in triage dove le hanno fatto l’elettrocardiogramma, e le hanno misurato la pressione e la frequenza cardiaca. Quindi, il tracciato è stato portato per essere letto al medico di turno che ha rilevato l’assenza del cardiopalma e dunque le hanno assegnato un codice verde. Dopo un po’ – continua il direttore dell’unità operativa di pronto soccorso – il marito è andato in escandescenza. Per calmarlo è uscito il medico dalla sala dove stava visitando un altro paziente ed è riuscito a tranquillizzarlo dicendogli che non c’era nessun motivo di allarme. Quindi tutto è tornato alla normalità. Per poco però, perché è passato dell’altro tempo e questa volta in escandescenza ci è andata la moglie che ha iniziato a prendere a calci e a pugni l’infermiera del triage. A quel punto sono state chiamate le forze dell’ordine che, una volta arrivate, hanno allontanato dal pronto soccorso la coppia».
Davvero, dunque, un brutto episodio, soprattutto perché accaduto in un luogo dove ci sono delle persone che stanno male. «Ancora una volta è triste registrare – conclude Loria – come le intemperanze da parte degli utenti che accedono al pronto soccorso provengono sempre dal popolo dei codici verdi, ovvero da chi non ha nulla e può attendere il suo turno senza problemi».