Attentato alla libertà umana, alla memoria e alle digressioni di un poeta italiano che amava cantare la vita.

BOLOGNA, 5 Mar- No, non preoccupatevi, non vogliamo commentare le ipocrite e demagogiche strumentalizzazioni dell’Annunziata a Mezz’ora che fa.

Il nostro tempo è troppo prezioso per sprecarlo sulla inciviltà e l’ignoranza di una utile idiota sinistronza che per fare “propaganda anticlericale” si è arrogata il diritto di fare outing su Dalla.

Di Lucio, sono in molti che presumono avesse inclinazioni omosessuali; altri, qui a Bologna, dicono che non è assolutamente vero. E in ogni modo non ne ha mai parlato, pubblicamente, non ha mai fatto coming out. Lucio, non faceva parte dell’Arci-gay, tantomeno ha mai appoggiato il gay pride.

E, anche se fosse, perché tentare di sputtanarlo come se fosse un marrazzo qualsiasi?

Le sue azioni parlavano per lui. In centro, a Bologna, lo si poteva trovare spesso alla Messa, anche di giorno feriale; se capitava si alzava lui a leggere le
letture dall’ambone; faceva regolarmente la Comunione. Era di una generosità
silenziosa ma leggendaria.

Ciononostante, non è da escludere che qualcuno abbia tentato, tenti, e tenterà di strumentalizzare la sua memoria per raggiungere quell’obiettivo di “cambiare gli italiani” annunciato sia dalla Ministra Elsa Fornero sia dal Premier Mario Monti.

Lacrima di Coccodrillo, nell’esporre il suo programma per le Pari Opportunità alla Commissione Affari Costituzionali e Lavoro della Camera, ha parlato
specificamente del suo impegno contro la discriminazione di omosessuali e
transgender, attribuendo all’Italia un grave ritardo culturale, di apertura mentale” e avvisando che stava già lavorando con il Ministro dell’istruzione Francesco Profumo per farci superare, bontà sua, questi “enormi” ritardi culturali. “La diversità è un valore – ha detto – deve essere tra le cose che i bambini imparano da piccoli. I semi si gettano tra bambini e soprattutto nelle scuole” (ne sappiamo qualcosa..).

A Roma, lo scorso 16 febbraio, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza dei Ministri, la Minestrina ha aperto i lavori di una Conferenza di presentazione dell’accordo promosso dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – istituito nel 2003 presso il Ministero delle Pari Opportunità – per l’adesione dell’Italia al Programma del Consiglio d’Europa in materia di “CONTRASTO DELLA DISCRIMINAZIONE BASATA
SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE E SULL’IDENTITA’ DI GENERE”.

Evidentemente, nessuno l’ha informata del fatto che il Parlamento – da noi eletto – ha già bocciato (per ben due volte) questo genere di accordo, respingendo la legge sulla cosiddetta “omofobia”. C’è da chiedersi: come si permette il ministro “tecnico” di un governo “tecnico” di ritornarci sopra?

A questo riguardo, vi propongo qui di seguito la lettura di un brano dall’autobiografia del Cardinal Biffi, pubblicata nel 2010:

“Un attentato alla libertà umana”

L’ideologia dell’omosessualità – come spesso capita alle ideologie quando si fanno aggressive e arrivano a essere politicamente vincenti – diventa un’insidia alla nostra legittima autonomia di pensiero: chi non la condivide rischia la condanna a una specie di emarginazione culturale e sociale.

Gli attentati alla libertà di giudizio cominciano dal linguaggio. Chi non si
rassegna ad accogliere la “omofilia” (cioè l’apprezzamento teorico dei rapporti omosessuali) viene imputato di “omofobia” (etimologicamente la “paura dell’omosessualità). Deve essere ben chiaro: chi è reso forte dalla luce della parola ispirata e vive nel “timore di Dio”, non ha paura di niente, se non della “stupidità” nei confronti della quale, diceva Bonhoeffer, siamo senza difesa.

Adesso si leva talvolta contro di noi addirittura l’accusa incredibilmente arbitraria di “razzismo”: un vocabolo che, tra l’altro, non ha niente a che vedere con questa problematica; e in ogni caso è del tutto estraneo alla nostra
dottrina e alla nostra storia.

Il problema sostanziale che si profila è questo: è ancora consentito ai nostri giorni essere discepoli fedeli e coerenti dell’insegnamento di Cristo (che da millenni ha ispirato e arricchito l’intera civiltà occidentale), o dobbiamo prepararci a una nuova forma di persecuzione, promossa dagli omosessuali faziosi, dai loro complici ideologici e anche da coloro che avrebbero il compito di difendere la libertà intellettuale di tutti, perfino dei cristiani?

Giacomo Biffi, Memorie e digressioni di un italiano cardinale, Ed Cantagalli, 2010, p.611-612