“Nelle ultime settimane Torino è stata scossa da eventi tragici, e voglio rivolgere un pensiero a tutte le vittime che sono state coinvolte. La paura, il nostro più grande nemico (non il terrrorimo, la paura!, ndr) ci ha fatto vacillare. Purtroppo la paura alberga dentro di noi anche, sovente, a nostra insaputa, per poi manifestarsi in incomprensioni, odio verso ciò che non conosciamo e in comportamenti irrazionali“.
Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, nel suo discorso in occasione di Eid el Fitr in chiusura del Ramadan.
“Nelle ultime settimane Torino ha vacillato, sì, ma non è caduta e non cadrà se tutti coloro che la vivono, che sentono di appartenerle, la sosterranno. Torino è la mia, la vostra, la nostra città, e tutte e tutti insieme dobbiamo prendercene cura. Il nostro compito sarà quello di essere protagonisti nella lotta alla paura“, ha aggiunto la sindaca.
Che poi ha spiegato:
“Voi, come anche altre culture e religioni, pagate purtroppo il prezzo più alto di questa paura e insicurezza perché ciò che è diverso, ciò che non si comprende o non si vuole comprendere sovente viene associato a fatti che in realtà spesso vedono in altro la loro origine. Le istituzioni credo che debbano sempre chiaramente affermare che non si possono dividere le religioni in buone e cattive, perché ciascun uomo e ciascuna donna nella pratica dei propri valori e precetti di fede è responsabile delle proprie scelte tanto nel bene, quanto nel male e mai nessuno può addossare ad altri, o peggio ancora ad una comunità intera, responsabilità che sono e resteranno sempre solo individuali”.
(è evidente che la Appendino non ha mai letto il corano: tutti i musulmani devono fare la Jihad)
E ancora:
“Solo in uno spazio aperto tutti trovano il loro posto. Il compito dell’Amministrazione è quello di rendere gli spazi pubblici quanto più aperti e accessibili a tutti, salvaguardando le differenze e la pluralità ma anche il rispetto che ognuno di noi deve ai propri vicini. Se è vero che si teme ciò che non si conosce, allora è necessario conoscerci meglio, aprire le porte, avere il coraggio di chiedere e di domandare per potersi formare una propria opinione. Da questo per noi nasce la partecipazione, dal fatto che ciascuno si senta responsabile per il prossimo e per la propria comunità”.
Sul sito del Comune, malgrado la sbandierata laicità, sono stati pubblicati gli auguri per la festa di Eid Al-Fitr, mentre la sindaca ha tagliato del 25% ai contributi per le scuole materne cattoliche. E sulle scuole cattoliche, va detto, si abbatte più forte il pregiudizio ideologico dei Cinquestelle. La parità scolastica e il riconoscimento della funzione pubblica delle scuole cattoliche sono stati disconosciuti nel Bilancio di previsione.
Appendino e Francesco, leggetevi il corano prima di parlare.-