La UE non è orientata alla pace, ma alla guerra

Il Consiglio europeo in corso a Bruxelles ha approvato, come previsto, la proposta di “lanciare una Cooperazione Strutturata Permanente (Pesco) inclusiva e ambiziosa” fra i paesi membri dell’Ue nel campo della difesa. Lo si afferma nella prima parte delle conclusioni del vertice, che i capi di Stato e di governo dell’Ue hanno già adottato e pubblicato.

La possibilità di lanciare una Pesco era già prevista dal Trattato Ue (articoli 42 e 46), ma finora non era mai stata attivata. “Inclusiva” significa che qualunque paese membro potrà partecipare, se deciderà di farlo. Entro tre mesi, gli Stati membri elaboreranno “una lista comune di criteri e impegni vincolanti”, e questo “anche in vista delle missioni più impegnative”, insieme a “una precisa tempistica e meccanismi di valutazione”. La lista dovrà “permettere agli Stati membri che sono in grado di farlo, di notificare la loro intenzione di partecipare senza indugio” nella Pesco.Tutto questo, si precisa, sarà “coerente con la pianificazione della difesa e gli impegni concordati dal paese interessato in ambito Nato e Onu”.

Inoltre, il Consiglio europeo ha sottoscritto un accordo che prevede che lo spiegamento dei “gruppi di combattimento” dell’Ue (“battle group”), che sono già operativi dal 2007, sarà finanziato in modo permanente come costo comune dal meccanismo Athena, gestito dall’Ue.

I capi di Stato e di governo hanno anche “accolto con favore” la comunicazione della Commissione Ue che propone un “Fondo europeo di Difesa“, con una componente dedicata alla ricerca e una alle capacità militari, e “guarda in prospettiva alla sua rapida operatività“. (askanews)