Pressing dei deputati del Pd per aumentare i fondi in manovra per le Province
Un emendamento segnalato e firmato da oltre 30 deputati chiede di portare il contributo per finanziare le funzioni e i servizi delle Province da 110 a 220 milioni nel 2017 e da 80 a 480 milioni dal 2018.
Finanziamenti per 480 milioni. La proposta di modifica propone di portare il contributo previsto per il finanziamento delle funzioni fondamentali delle province da 110 milioni a 220 milioni nel 2017 e da 80 milioni a 480 milioni a decorrere dal 2018. Sollecitazione arrivata già ieri su Facebook da Matteo Renzi: “Ero per abolirle, ma ora dobbiamo trovare un po’ di soldi, ha detto il segretario dem durante la diretta #Matteorisponde“.
Province senza soldi. A rischio i servizi erogati dalle province, enti svuotati dalla legge Delrio ma che sono chiamati dalla Costituzione ad erogare servizi essenziali. I tagli ai trasferimenti avrebbero azzerato la possibilità di poter badare alla manutenzione delle strade (130mila km), a quella di circa 5.100 edifici scolastici (frequentati da 2 milioni e mezzo di studenti) e alla tutela dell’ambiente.
Al di là dell’azzeramento operato dal governo del taglio di 650 milioni previsto per il 2017, le Province chiedono, tra l’altro: l’assegnazione di almeno 300 milioni del fondo Anas per la manutenzione straordinaria delle strade; consentire di lasciare nelle casse degli enti i risparmi dei costi della politica; la cancellazione delle sanzioni per quelle Province che abbiano sforato il patto di stabilità 2017 e la possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione per assicurare l’equilibrio dei bilanci.
“Dopo il risultato del referendum del 4 dicembre è improcrastinabile un tagliando alla legge Delrio, per le Province e per le Citta’ metropolitane” perchè il problema oggi “è la sopravvivenza”. Lo ha detto il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, partecipando alla manifestazione organizzata dall’Unione delle Province al teatro Quirino di Roma.
“Sicuramente presenteremo al Governo una proposta di una nuova architettura istituzionale che tenga insieme i Comuni con le Citta’ metropolitane e le Province – ha insistito il sindaco di Bari – però oggi c’è un problema di sopravvivenza e di finanziamenti. Abbiamo subito tagli, prelievi e ci sono delle penali per le Citta metropolitane e le province che non rispettano l’equilibrio di bilancio che consistono nel divieto di assumere personale, nemmeno per le figure infungibili”.