A minare il futuro politico di Maria Elena Boschi, ora, ci pensa Ferruccio De Bortoli. L’ex direttore del Corriere della Sera, che già si scagliò con veemenza contro il Matteo Renzi in “odor di massoneria”, ora sposta il mirino sul sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Lo fa nel suo ultimo libro, Poteri forti. E in un’anticipazione diffusa dall’Huffington Post, si legge:
“Maria Elena Boschi nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria”.
De Bortoli rimarca come “la domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere”. All’epoca, la Boschi era ministro delle Riforme, e aveva sempre negato di essersi interessata alle vicende della banca di cui padre, Pier Luigi Boschi, era vicepresidente.
Immediate, e violente, le reazioni del panorama politico. In prima linea Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, del Movimento 5 Stelle, che chiedono immediate dimissioni. “Se non si dimetterà – affermano – la costringeremo ancora una volta a venire in aula con una mozione di sfiducia”.
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“La storia di Banca Etruria viene ciclicamente chiamata in ballo per alimentare polemiche. Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all’ex Ad di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria. Ho incontrato Ghizzoni come tante altre personalità del mondo economico e del lavoro ma non ho mai avanzato una richiesta di questo genere. Sfido chiunque e ovunque a dimostrare il contrario”.
Lo afferma, con un post sulla sua pagina Facebook, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi.
“E siccome sono stupita per questa ennesima campagna di fango, stavolta ho affidato la pratica ai legali per tutelare il mio nome e il mio onore – continua l’ex ministra per le Riforme -. Chi è in difficoltà per le falsità di Palermo o per i rifiuti di Roma non può pensare che basti attaccare su Arezzo per risolvere i propri problemi”.