Terrorismo: espulso fruttivendolo egiziano, sui social messaggi contro “miscredenti cristiani”
Un egiziano di 42 anni sospettato di essersi avvicinato ad ambienti islamici radicali era stato allontanato lo scorso 14 aprile da Roma, e messo su volo dove, dall’aeroporto di Fiumicino, ha raggiunto Il Cairo. Una notizia annunciata dal Viminale di cui oggi se ne conoscono i dettagli.
Si tratta di A.O.R. Mohamed, residente a Roma, titolare di regolare permesso di soggiorno dal 2002, commerciante ortofrutticolo e pregiudicato per reati contro il patrimonio. Era da tempo sotto attenzione da parte della DIGOS della Questura di Roma, in quanto sospettato di essere vicino ad ambienti radicalisti islamici.
Da risultanze investigative infatti, era emerso che l’uomo stava vivendo un periodo di totale cambiamento comportamentale, incline ad una progressiva radicalizzazione. Su facebook aveva attestato la sua posizione integralista, nettamente ostile nei confronti dei “miscredenti cristiani”.
Subito dopo l’attentato di Parigi del 13 novembre 2015, l’uomo non solo avrebbe giustificato i fatti terroristici avvenuti, ma avrebbe condannato coloro che avevano espresso solidarietà e cordoglio nei confronti della Francia.
Lo stesso inoltre, nell’occasione della nascita di uno dei suoi figli, avrebbe auspicato che il neonato potesse diventare uno dei futuri comandanti dello ‘jihad’.
Alla luce delle evidenze emerse, attraverso il coordinamento della Direzione Centrale di Polizia di Prevenzione, il Ministro dell’Interno ha emesso il provvedimento d’espulsione, rendendo così indispensabile il tempestivo rintraccio del cittadino egiziano.
Al termine di attività d’indagine, l’uomo è stato individuato e accompagnato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Roma, dove gli è stato notificato il provvedimento di espulsione, con conseguenziale revoca e ritiro del permesso di soggiorno in suo possesso.