Il terrorismo islamico è solo una parte del problema, non la piu’ importante

di Silvana De Mari

Il terrorismo islamico che ci ammazza come cani è solo una parte del problema e nemmeno la più importante. Il terrore è sempre presente, certo, e fondamentale è l’infinita gioia che la gran maggioranza degli islamici prova ogni volta che l’Occidente è stato colpito. Spargere questa gioia e questa fede in se stessi tra gli islamici è proprio una delle ragioni dell’esistenza del terrorismo islamico. Un popolo che non è in grado di gioire per aver sintetizzato nuovo antibiotico o aver scoperto una nuova stella perché, a causa della mancanza di filosofia, vietata dal Corano, non può avere scienza, a qualcosa si deve ben attaccare per fare un po’ di festa. Il numero dei morti comunque è piccolo: nessuno può pensare di mettere in ginocchio una nazione europea con qualche centinaio di morti.

Il vero problema, quello che ci metterà in ginocchio, è la finanza islamica presente ovunque che ha già fisicamente acquistato la maggioranza delle nostre infrastrutture.

Il vero problema è la presenza islamica radicale, i Fratelli Musulmani, cui i sindaci europei regalano moschee in tutti i quartieri. Ci metterà in ginocchio il fatto che tutte le istituzioni occidentali hanno appoggiato e rinforzato l’Islam radicale a scapito di quello moderato e laico, che è praticamente scomparso.

Il problema terrificante è l’enorme numero di immigrati, quasi tutti islamici, quasi tutti di sesso maschile, quasi tutti provenienti da paesi non in guerra e senza una crisi economica, accolto il nostro paese. Come sempre dopo ogni attentato islamico fatto da terroristi islamici in nome dell’Islam si ascoltano parole durissime contro il populismo e la demagogia, si tirano fuori gessetti e canzoncine e si garantisce che resteremo sorridenti e pacifici. Ricorda maledettamente il Signore degli Anelli gli orchi attaccano e coloro che cercano di avvertire del pericolo vengono accusati di essere guerrafondai.

Alla fine il Signore degli Anelli finisce bene. Al lieto fine però ci si arriva attraverso lacrime e sangue, tante lacrime tanto sangue. E tanto coraggio. Forse il caso di tirarlo fuori.