Agrigento un arresto per tratta esseri umani sequestro persona violenza sessuale omicidio aggravato favoreggiamento immigrazione clandestina pic.twitter.com/mTPdaC32u9
— Polizia di Stato (@poliziadistato) 18 marzo 2017
Era stato sottratto, nei giorni, scorso a un tentativo di linciaggio da parte di alcuni migranti che lo avevano riconosciuto come uno dei responsabili di torture, sevizie e stupri avvenuti in Libia in una safe house dove i migranti venivano privati della libertà personale prima di intraprendere la traversata in mare per le coste italiane. Un 20enne ghanese, sbarcato a Lampedusa il 5 marzo scorso, è stato arrestato dalla polizia di Agrigento.
Lo straniero è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla tratta, di sequestro di persona, violenza sessuale, omicidio aggravato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, oltre che per i singoli reati, realizzati in concorso con altri trafficanti. I migranti, ascoltati dai poliziotti della squadra mobile agrigentina, hanno riferito di essere stati torturati anche in diretta telefonica con i propri parenti, ai quali veniva richiesto il pagamento di un riscatto per mettere fine alle sofferenze dei loro cari.
“Ogni volta che dovevo telefonare a casa, lui mi legava e mi faceva sdraiare per terra con i piedi in sospensione e, così immobilizzato, mi colpiva ripetutamente e violentemente con un tubo di gomma in tutte le parti del corpo e in special modo nelle piante dei piedi, tanto da rendermi quasi impossibile la deambulazione”, ha raccontato uno dei migranti sentiti. “Spesso collegava degli elettrodi alla mia lingua per farmi scaricare addosso la corrente elettrica”, ha detto un altro. “Porto ancora addosso i segni delle violenze fisiche subite – è emerso da un’altra atroce testimonianza – in particolare delle ustioni dovute a dell’acqua bollente che mi veniva versata addosso”.
I pubblici ministeri Calogero Ferrara e Giorgia Spiri della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, guidata da Francesco Lo Voi, hanno emesso, lo scorso 14 marzo, un provvedimento di fermo, che è stato eseguito dai poliziotti agrigentini e convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano. ADNKRONOS
LA COLPA NON è TANTO DEL CARNEFICE , QUANTO NOSTRA , CHE CONSIDERA UNA ATTIVITà PRODUTTRICE DENARO. … VI FOSSERO I MURI … TANTO ACCANIMENTO AI TRAFFICANTI ,,, NON ESISTEREBBERO ,,, NON ESISTERENNERO CONE GLI SCHIAVI NEL “TAVOLIERE E NELLA VALLE DEL CHIANTI, … E QUELLO CHE Fà ORRORE; SI SEGUITA A BLATERARE ACCOGLIENZA UMANITA’ … PER IL DOPO, COME PONZIO PILATO.””” O AUMENTO DELL’ORGANICO.??? SENZA RIMUOVERE LA MORALE CHE HA PRODOTTO – PRODUCE- TUTTO QUESTO.!!!