“Solo il 18% dei nostri connazionali giudica molto o abbastanza positiva la situazione economica dell’Italia, contro una media del 42% di ottimisti registrata in 27 Paesi”, “gli italiani hanno interiorizzato la crisi e faticano a vedere vie d’uscita. Uno su 2 prevede che la propria situazione rimarrà invariata nel prossimo futuro, 1 su 4 si aspetta un peggioramento e solo 1 su 5 un miglioramento”. Nando Pagnoncelli di Ipos mostra sul Corriere della Sera come nonostante dei segnali di ripresa ci sia una diffusa “inquietudine rispetto alla crisi”. Oltre 3 italiani su 4 si dichiarano molto (52%) o abbastanza (25%) preoccupati. La maggioranza relativa (39%, + 2% rispetto a un anno fa) teme che il peggio debba ancora arrivare, il 30% ritiene che siamo all’apice della crisi e il 20% è convinto che il peggio sia passato. Le preoccupazioni maggiori riguardano il lavoro (80%), immigrazione (33%), crescita economica e sicurezza (19%), instabilità politica (16%), sanità (14%), corruzione (13%) e Fisco (11%).
Due italiani su 3 (67%) pensano che il “Paese stia andando nella direzione sbagliata”, con una crescita di 7 punti rispetto al marzo 2016. In questo scenario non sorprende allora che 1 italiano su 2 esprima un giudizio negativo sul governo (52%) e sul premier Gentiloni (50%), mentre solo 1 su 3 (rispettivamente il 32% e il 35%) si esprime in termini positivi. LIBERO