“Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo”. L’annuncio è stato dato da Marco Cappato su Twitter.
‘Ringrazierò Marco fino alla morte’ aveva detto stamattina Fabiano Antoniani, cieco e tetraplegico dal 2014, in un messaggio registrato e pubblicato dalla Svizzera sulla pagina Facebook di ‘Eutanasia Legale’.
DJ Fabo era arrivato da alcune ore nel Paese elvetico assieme al promotore della campagna ‘Eutanasia legale’ per avviare le procedure. “Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato – si sente dire a DJ Fabo.
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Da tempo Fabiano Antoniani, detto dj Fabo, chiede di poter morire. Aveva rivolto un appello anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. POi ha deciso di recarsi in Svizzera dove “si sta sottoponendo alle visite mediche previste dai protocolli” per chi decide di porre fine alla propria vita, come ha spiegato Filomena Gallo, dell’associazione Luca Coscioni. L’uomo però “potrebbe ancora cambiare idea”
In Svizzera, insieme ad Antoniani, c’è Marco Cappato, un altro esponente dell’associazione Coscioni che da sempre sostiene l’ex dj. “Fabo mi ha chiesto di accompagnarlo in Svizzera. Ho detto di sì”, ha scritto Cappato su Facebook, dove il post ha ricevuto migliaia di like. Per capire cosa succederà, però, ci vorranno ancora “alcuni giorni”, come hanno precisato dall’associazione Coscioni. Lunedì 27 febbraio (oggi), Fabiano “farà la seconda visita, per controllare le sue condizioni fisiche e anche per confermare eventualmente la sua volontà di ottenere l’assistenza medica alla morte volontaria” ha aggiunto Cappato. In poche ore poi tutto è finito, alle 11.40 dj Fabo era morto.
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“La legge non può costringerci a restare soli”. E’ quanto afferma all’AdnKronos, a proposito di eutanasia e biotestamento, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia della Vita che, dopo il caso Dj Fabo, chiede che “si apra in Parlamento un dibattito largo e ampio tra le forze politiche, non sulla scorta del clamore mediatico”.