Il cancello di ferro con la famigerata scritta ”Arbeit macht frei” (Il lavoro rende liberi), rubato due anni fa dal campo di concentramento nazista di Dachau è tornato al suo posto.
“Avevamo quasi perso le speranze, abbiamo fatto una replica che ora rimpiazza il cancello originale che invece metteremo nel museo – spiega Gabriele Hammermann, a capo del memoriale – Lì racconteremo la storia del furto ma anche la storia di questa porta. Cosa significava la scritta ‘Il lavoro rende liberi’ per quelli che la vedevano ogni mattina quando andavano a lavoro e quando tornavano”
Il cancello, che pesa circa 100 chili, è stato rubato nel 2014 ed ritrovato lo scorso dicembre in Norvegia dopo una segnalazione anonima. Nessuno è stato arrestato per il furto.
Ora la scritta, che comparve per la prima volta a Dachau prima di diffondersi in tutti gli altri campi e diventare uno dei simboli delle atrocità del nazismo, verrà custodita dietro un vetro, dotato di allarme.
Il furto a Dachau non è stato l’unico caso: la stessa scritta venne rubata anche ad Auschwitz nel 2009, venne ritrovata e il ladro, un neo-nazi svedese, fu arrestato. askanews