La Regione Lazio ha vinto resistenze e ricorsi al Tar e ce l’ha fatta e così all’ospedale San Camillo-Forlanini di Roma sono stati assunti due medici perché non obiettori.
Nelle prossime settimane, dunque, due medici entreranno a far parte dell’équipe di interruzione volontaria di gravidanza dell’ospedale. Il concorso è stato voluto dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti per garantire il diritto della legge 194. Come riporta La Repubblica i due medici non potranno però fare obiezione di coscienza.
Il direttore del San Camillo-Forlanini Francesco d’Alba ha spiegato che “se chi ha vinto il concorso farà obiezione nei primi sei mesi dopo l’assunzione, potrebbe rischiare il licenziamento, perché sarebbe inadempiente rispetto al compito specifico per cui è stato chiamato”. E dopo, invece, passato il periodo di prova, il rifiuto di fare interruzioni volontarie di gravidanza potrebbe portare “alla mobilità o addirittura alla messa in esubero“.
“È stata una grande novità – aggiunge Fabrizio d’Alba – che finalmente riequilibra l’applicazione della legge 194, oggi depotenziata dal ricorso all’obiezione. Ed è dunque evidente che chi ha deciso di partecipare ad un concorso con questa finalità dovrà rispettare quanto scritto nel bando”.
Soddisfatto Nicola Zingaretti: “Nel Lazio stiamo ricostruendo un modello sociosanitario all’avanguardia. Siamo impegnati a rafforzare i servizi di ascolto e prevenzione sul territorio e, nello stesso tempo, a garantire la libertà di scelta e la salute della donna, della coppia e del bambino, applicando in modo corretto la legge 194 e limitando l’abuso dell’obiezione di coscienza”. IL GIORNALE