Jean Claude Juncker è a un bivio. Il presidente della Commissione europea vuole “riuscire a dare la propria impronta” a un’Europa ambiziosa e si rifiuta di “gestire il declino europeo” del dopo-Brexit. Per questa ragione – scrive oggi il corrispondente da Bruxelles di Repubblica citando fonti autorevoli – Juncker sarebbe pronto a mettere sul piatto le dimissioni se il suo Libro Bianco, cioè il progetto di rilancio dell’integrazione europea post Brexit, non sarà pubblicato come previsto l’8 marzo, ma rinviato a dopo i festeggiamenti per il 60esimo anniversario del Trattato di Roma (il 25 marzo).
Juncker – scrive Repubblica – ha lavorato al Libro Bianco con grande passione, “puntando alla realizzazione di una vera Europa politica e sociale e con l’ambizione di farlo diventare l’ossatura della Dichiarazione di Roma con la quale i leader tracceranno la rotta futura dell’Unione“. Ma molte capitali, adesso alle prese con appuntamenti elettorali nazionali, preferirebbero che il testo rimanesse ancora un po’ nel cassetto.
Cruciale sarà l’incontro, mercoledì a Berlino, tra Juncker e Angela Merkel. Anche la cancelleria tedesca potrebbe voler evitare “di accendere un dibattito domestico sull’Europa o dividere i Ventisette minando la sua leadership continentale”. Se la Cancelliera – conclude Repubblica – gli chiederà di rinviare il Libro bianco a dopo Roma, rendendolo ininfluente, allora l’ex premier lussemburghese sarà chiamato alla più difficile delle decisioni.In caso di dimissioni – che verosimilmente saranno formalizzate solo dopo il vertice di Roma – il nuovo presidente della Commissione sarà nominato a maggioranza qualificata dai leader il 5 e 6 aprile, data di un vertice straordinario sulla Brexit. Al momento sono in corsa i vicepresidenti, il popolare finlandese Jyrki Katainen favorito rispetto al socialista olandese Frans Timmermans. askanews