Trump sospende le immigrazioni negli States da Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen
e il mondo “democratico” s’indigna
In Algeria, Arabia Saudita, Bangladesh, Brunei, Emirati Arabi Uniti, Iran, Iraq, Kuweit, Libano, Libia, Malesia, Oman, Pakistan, Sudan, Siria, Turchia e Yemen non è consentito da anni l’ingresso di cittadini israeliani
e il mondo “democratico” tace, anzi spesso approva.
Considerando che 60 su 193 Paesi che fanno parte dell’ONU sono totalmente islamici o appartenenti a The Organization of Islamic Cooperation, chissà come mai?
Attenzione!!! Per gli smemorati e i distratti, leggere e far uso dii logica per comprendere gli accadimenti:
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Il numero di volte in cui Israele è indicato come “potenza occupante” (nei confronti di un popolo inesistente per dichiarazione degli stessi suoi leader negli anni) nelle risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’Onu.
Nella ‘democratica’ Turchia di ErdoCan che ha già un piede nell’€u-tanasia, sui passaporti c’è scritto: valido per tutti i paesi del mondo escluso Israele. E sui documenti d’identità deve essere dichiarata la religione.
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Il numero di volte in cui l’Onu ha chiamato nessuna delle occupazioni militari di questi Paesi “potenza occupante”:
– Indonesia a Timor Est
– Turchia nel nord di Cipro
– Russia in in Ucraina, Crimea e in aree della Georgia, dell’Ossezia,
– Marocco nel Sahara occidentale
– Vietnam in Cambogia
– Cina in Tibet
– Armenia in aree dell’Azerbaijan (Nagorno-Karabakh)
Non bastasse ricorderei anche che:
le Nazioni Unite nel 2016 hanno nominato il saudita, Faisal bin Hassan Trad a capo del Consiglio per i diritti umani nonostante nel Paese che rappresenta all’Assemblea e al Consiglio ci siano state
114 esecuzioni capitali nei primi otto mesi dell’anno secondo l’Ong Nessuno Tocchi Caino. Almeno 90 furono quelle del 2014, con il Paese preceduto solo da Cina e Iran.
Stefano Davidson