Ad Aleppo Est sono tornati a casa più di 12 mila civili, ma serve più assistenza. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa generale Igor Konashenkov, secondo quanto si apprende da Mosca.
Secondo la Difesa russa la settimana scorsa gli artificieri in Siria hanno neutralizzato più di 1000 esplosivi, liberato 75 chilometri di strade e più di 360 ettari di territorio.
Le province di Aleppo, Damasco, Latakia e Hama negli ultimi giorni, hanno ricevuto più di 50 tonnellate di cibo, medicine e altri beni essenziali destinati a oltre 60 mila siriani.
“Oggi, dal porto siriano di Tartus sono stati inviati aiuti umanitari dal Kazakistan”, come in passato “da Armenia, Bielorussia e Serbia”, ha detto il generale. “Tuttavia, da altri paesi e organizzazioni internazionali, i cui rappresentanti hanno più volte, dai loro uffici, parlato della situazione in Siria e del disastro umanitario nel Paese, l’assistenza non è ancora stata ricevuta“.
Secondo Konashenkov “ad Aleppo e in altre città restituite alla vita pacifica, i residenti hanno iniziato a ricostruire le proprie case, scuole e ospedali”, riprendendosi anche i terreni agricoli coltivati, occupati dai ribelli. “Al fine di ripristinare la pace ai siriani oltra al pane e all’acqua sono necessari anche il vetro, le coperte, il cemento, tubi e macchine per lavorare la terra. Hanno bisogno di un aiuto reale, promesse che non vuote”, ha chiosato. ASKANEWS